Nata nel novembre 1990, la Proloco di Comabbio ha il merito di aver trasformato, nei suoi quasi vent’anni di storia, un paese di poco più di mille abitanti in una comunità coesa.
Grazie alle tante iniziative e ai progetti in grado di coinvolgere tutte le fasce d’età, è diventata un punto di riferimento e una realtà ben voluta da tutto il paese.
Da dicembre 2018, però, la situazione interna all’associazione è cambiata: il presidente Carlo Conte, eletto per la prima volta nel 2012, ha rassegnato le dimissioni, ma nessuno dei concittadini in tutti questi mesi si è proposto per sostituirlo. «Mi sono dimesso per due motivi sostanziali – racconta Conte -: perché penso sia il momento di un ricambio generazionale e perché il mio lavoro non mi permette più di dedicarmi alla Proloco come vorrei».
Attualmente, quindi, la situazione è questa: un presidente dimissionario e un consiglio d’amministrazione da ricostruire. Insomma, un momento di stand by dal quale sarebbe bene uscire il prima possibile. Di questo si discuterà giovedì 11 aprile alle ore 21 presso la sala consiliare del comune in un incontro aperto alla popolazione.
«Ho mandato una lettera aperta a tutti i cittadini per invitarli a partecipare nel maggior numero possibile – dice Conte – . La serata di giovedì servirà ad illustrare a chi non ne è a conoscenza la situazione attuale della Proloco e a trovare nuovo gruppo cda».
Ma perché questa difficoltà nel trovare un sostituto? Conte è convinto che sia una conseguenza determinata dalla paura dei concittadini di non essere all’altezza nel prendersi una simile responsabilità, ma assicura chiunque verrà dopo di lui che sarà sua cura affiancarlo per i primi mesi e aiutarlo a muovere i primi passi.
L’incontro di giovedì è il primo tentativo pubblico, dopo tanti tentativi interni andati a vuoto, di uscire da questo momento di difficoltà. Ma cosa succederebbe qualora non si trovasse una soluzione nel breve periodo? L’unica alternativa sarebbe sciogliere la Proloco. A questa ipotesi Conte non vuole nemmeno pensarci ed è sicuro che anche i suoi concittadini faranno di tutto affinché non accada.