Lettera aperta alla cittadinanza di Gianni Lucchina, capogruppo della lista Per Gavirate. la spiegazione perché lascia la scena politica
Questi cinque anni sono stati lunghi ed impegnativi, ma ho sempre cercato di svolgere la mia funzione di Capogruppo Consiliare di opposizione con spirito di servizio, con impegno e determinazione.
Ho cercato di impegnarmi anche su temi non strettamente legati all’Amministrazione Comunale, dal sociale alla solidarietà e ho svolto il mio mandato favorendo la partecipazione e il coinvolgimento, centrando
anche importanti risultati, come ad esempio l’aver coinvolto e reso protagoniste 28 Associazioni del nostro territorio intorno al progetto “Gavirate per i Giovani di Accumoli ed Amatrice”.
Certamente avrei e avremmo potuto fare meglio e di più.
Ho interpretato il mio ruolo di Capogruppo Consiliare di opposizione confrontandomi con la maggioranza senza alcun pregiudizio, senza livore e mai con toni sgradevoli e giudizi sulle persone. Ho sempre distinto la persona dalla carica che ricopre.
Cinque anni fa accettai di candidarmi alla carica di Sindaco di Gavirate 30 giorni prima del voto, consapevole della “missione impossibile”, perché ritenevo che un paese di quasi 10.000 abitanti non poteva non avere una lista alternativa.
Così facendo ho tenuto vivo un sistema democratico e di confronto tra due
visioni del Comune, favorendo l’ingresso in Consiglio Comunale di realtà culturali che altrimenti non sarebbero state rappresentate nel consesso civico.
Come Gruppo Consiliare ci ponemmo subito un preciso obiettivo: partire da quell’esperienza per allargare la partecipazione alla vita Amministrativa di Gavirate ad altre realtà culturali.
Un obiettivo che si sarebbe potuto raggiungere attraverso un auspicato e necessario rafforzamento della nostra LISTA CIVICA PER GAVIRATE, GROPPELLO, OLTRONA E VOLTORRE ma senza per questo dover cedere
ad alcuna contaminazione o pressione delle Segreterie dei partiti sia locali che provinciali.
In queste settimane abbiamo letto di tutto: il Pd che ha presentato un suo iscritto quale candidato a Sindaco ancor prima di aver ritirato il sostegno all’attuale maggioranza, una maggioranza che in 40 giorni cerca di recuperare, visto il poco fatto nei cinque anni, seguendo ancora una volta gli schemi e i costumi
della vecchia politica romana.
Ma la ragione principale che mi ha spinto a ripensare al mio impegno politico è stata la ritirata silenziosa di quella realtà culturale con la quale ho collaborato in questi cinque anni senza alcuna ragione per me
convincente. Mai avuto contrasti all’interno del gruppo consiliare e con la lista e gli amici che in questi anni hanno lavorato con me, mai nessun distinguo e disaccordo sul piano programmatico.
Allora perché?
Una scelta questa che sembrerebbe dettata dal richiamo della foresta, più precisamente del loro Leader Regionale, che, senza pensarci due volte avrebbe deciso di offrire l’appoggio del proprio gruppo all’attuale maggioranza per adeguarsi alle scelte partitiche regionali e provinciali del centro destra.
Gli interessi personali e di bottega hanno rimesso dunque le mani sulla nostra città per distribuirsi le varie poltrone e per tenersi ben stretta quella occupata a livello regionale, spazzando via qualunque confronto programmatico.
Quindi i Gaviratesi potranno scegliere tra una lista, quella che fino ad oggi ha amministrato del centro destra, condizionata dalle segreterie dei partiti, e una del Pd, se pur senza simboli.
Per queste ragioni ho deciso di non ricandidarmi poiché il progetto iniziale è venuto meno e si è infranto un percorso che aveva dato significativi risultati.
Per mia coerenza personale ritengo quindi conclusa questa fase della mia vita.
Avrei potuto uscire di scena motivando questa scelta con le abusate dichiarazioni” problemi professionali o famigliari”: per il mio modo di essere ho scelto di dire ai gaviratesi la verità.
I valori più che dichiarati andrebbero professati.
Ha vinto ancora una volta solo la spartizione delle poltrone, ha perso Gavirate, da anni fermo e isolato privato da un vero ed innovativo progetto di futuro.
Gianni Lucchina