A ridosso delle vacanze pasquali un post di un esponente della politica samaratese, Eliseo Sanfelice, non è passato di certo inosservato per il commento anacronistico secondo cui «a Samarate siamo abituati a quote rosa con l’auricolare modello Ambra». Riferimento (a Non è la rai e Gianni Boncompagni) difficile da cogliere per i più giovani, ma che ha scatenato la reazione delle donne di diverse parti politiche, perché dava l’immagine delle donne incapaci di pensiero autonomo.
Le prime a commentare il post di Sanfelice (oggi amministratore della Bacheca Civica Samarate) esprimendo la loro disapprovazione sono state Rossella Iorio, Pd, capogruppo di “Progetto Democratico”, e Consuelo Sozzi di “Noi per Samarate”, liquidate da Sanfelice da un semplice «potete non leggerlo»: se hanno risposto vuol dire che si sentono prese in causa e, dunque, ciò che si sostiene nel commento è vero. Questo è quello che potrebbe trasparire dal botta e risposta. Anche Alessandra Cariglino, attuale sindaco facente funzioni ed unica candidata sindaco tra quattro uomini, è intervenuta nel dibattito social dimostrandosi ben decisa a non lasciar passare la questione in sordina.
Rossella Iorio, appena ha letto il post, si è sentita arrabbiata ed offesa perché «da quel commento sembra che le donne non abbiano un pensiero politico né lo sappiano esprimere», quando invece le donne, nella politica cittadina, sono presenti eccome: in tutte le quattordici liste, ad esempio, le aspiranti consigliere comunali sono circa una novantina. «La cosa che più mi ha colpito è in primo luogo chi ha scritto quel che ha scritto: si tratta del creatore della Bacheca Civica di Samarate (il gruppo cittadino del paese su Facebook, ndr) nonché una persona molto conosciuta: se lui scrive qualcosa, anche solo come post personale, molti cittadini lo vedono. Non dico che non ha la libertà di esporre quello che pensa, ma proprio per la sua posizione non può avere un comportamento del genere, rispondendo poi con un invito a non leggere quando il post è pubblico e, quindi, noi tutti lo leggiamo». «Tra l’altro, per chi fa politica a Samarate da anni è molto semplice capire a chi si riferisse Sanfelice, anche se non è stato esplicito», ha continuato la capolista di “Progetto Democratico”, condannando una condotta del genere come dura offesa mediatica cui reagire, «non si può ignorare un commento del genere, indipendentemente dalle motivazioni alla base del commento: o ha voluto essere malizioso, o intendeva colpire qualcuno in particolare e non ha il coraggio di dirlo apertamente, faccia a faccia. Il post iniziale non era di per sé offensivo e in parte sono d’accordo: non ci dovrebbero essere quote rosa, ma persone scelte per la loro capacità ed intelligenza, ma poi la cosa è degenerata».
Così, sia Alessandra Cariglino sia Rossella Iorio hanno preparato degli interventi separati da sottoporre all’ultimo consiglio comunale prima delle elezioni comunali di maggio perché il fatto venisse considerato non come un semplice post personale su Facebook, ma come un episodio di sessismo mediatico. Cariglino ha aperto il consiglio comunale leggendo la propria lettera, criticando aspramente un commento che lascerebbe ad intendere l’equazione «le donne impegnate nella politica samaratese sono teleguidate e raccomandate»: un comportamento del genere, secondo la candidata, alimenta la discriminazione delle donne in politica e sul posto di lavoro.
Un segnale di condanna unitario, da parte dei politici di Samarate, uomini e donne, è l’auspicio della Cariglino, che invita tutti a prendere le distanze da un tale pericoloso pensiero, specialmente dopo le scuse non pervenute.
Anche Rossella Iorio ha letto il suo intervento rifacendosi alla partigiana Tina Anselmi, «dato che il post di Sanfelice è stato pubblicato proprio a ridosso dell’anniversario del 25 aprile, data storica ed importante per la partecipazione attiva da parte di noi donne alla politica del paese». Tale commento, anche se proveniente da un semplice post, secondo la consigliera risulta lesivo nei confronti degli anni di lotta da parte delle donne in nome di eguaglianza nel mondo del lavoro.
Il fatto che entrambe, nei loro discorsi preparati separatamente, abbiano citato l’Anselmi, è sintomo, secondo la Cariglino, di una sintonia e di un fronte comune che, andando oltre le barriere di appartenenza politica e partitica, è pronto a condannare qualsiasi danno alla parità di genere. Le due politiche hanno ottenuto l’appoggio collettivo del consiglio:«I consiglieri hanno approvato i nostri discorsi, a dimostrazione dell’intento comune di far arrivare il messaggio sulla difficoltà che le donne hanno nel conquistarsi la propria posizione politica». Alla fine della seduta, la Cariglino ha regalato una rosa rosa a tutte le donne coinvolte in politica, per salutarle e ringraziarle dell’impegno e delle capacità trasmessi in questi anni di amministrazione, in modo da concludere l’ultimo consiglio comunale di questa amministrazione sotto il segno dell’unione contro ogni tentativo di sessismo e di soprusi.
Una breve tregua, dunque, dalla campagna elettorale e dalle varie fazioni di appartenenza che ha visto l’unione di avversarie politiche in nome dell’uguaglianza.
di Nicole Erbetti