Cariglino? «Pensi a Berlusconi e ai suoi commenti brillantissimi sulle donne». Iorio? «Altro che 25 aprile e 1° maggio, è sempre stata dalla parte sbagliata, quando si trattava di difendere i diritti». Eliseo Sanfelice è un fiume in piena, dopo il consiglio comunale in cui è finito sulla graticola per un suo post Facebook. Ma non ci sta e contrattacca su tutta la linea.
Di ritorno dalla Terrasanta, più che San Lorenzo sulla graticola, fa quello che attacca i farisei. Non si rimangia il post («mai si era visto così tanto rumore per un post e un commento in un post») ma invece ribatte, a partire appunto dal rispetto e dall’impegno per le donne. «Mah, prima di tutto mi vien da dire: la Cariglino pensi a Berlusconi e ai suoi commenti brillantissimi sulle donne, pensi a chi c’è in casa Forza Italia. Anche a Samarate». In che senso? «Penso ai commenti di Luca Macchi in passato sull’assessore Alampi».
Anzi, rivendica di aver sempre preso posizione sul tema della dignità delle donne: «Rossella Iorio dovrebbe ricordare chi è stato l’unico a portare una mozione per impegnare il Comune a costituirsi parte civile nei processi per violenza sulle donne, chi si era attivato in occasione di casi eclatanti e brutali come quello della donna a cui era stata bruciata casa. Se l’importante è esserci, io c’ero prima di lei, che non mi risulta abbia fatto proposte particolari. Perché bisogna tutelare non solo le donne che fanno politica e che già hanno strumenti, ma anche quelle più deboli».
Ma su quel post, davvero nessun ripensamento? «Il senso era che le donne devono possono fare politica anche senza il paravento delle quote rosa, quello volevo dire. Se qualcuna si è sentita chiamata in causa, forse è perché ha qualche dubbio in proposito». E anzi su Samarate aggiunge ancora una provocazione sul piano dell’operato politico. Prima ce l’ha con Cariglino, accusata di scarsa preparazione: «Gli stessi esponenti del Pd, al termine delle commissioni, dicevano che Cariglino non rispondeva alle domande e rispondeva solo dopo, su input di altri», sostiene l’animatore della Bacheca Civica. Chi lo diceva? «Commissari che erano presenti in commissione», dice.
Iorio invece viene travolta da una raffica di contestazioni sulla linea politica, specie negli anni del renzismo. «Cita il 25 aprile e Tina Anselmi. Ma qui l’unico che a Samarate si è attivato per il comitato del No è stato il sottoscritto, per difendere la Costtizuone per cui tanti hanno dato la vita. Mentre lei era sulle barricate opposte: per questo è fuori luogo che invochi il 25 aprile. E anche il Primo maggio: io raccoglievo le firme contro l’abolizione dell’articolo 18, lei per l’ennesima volta lei era dall’altra parte, per l’abolizione. Vorrei sapere con che diritto si arroga il diritto di difendere le donne citando queste due date».
Finito? Quasi. Sanfelice adombra anche un’inedita convergenza di interessi. «Se contro i populisti cercano una convergenza Pd-Forza Italia,o almeno una desistenza, non cerchino mezzucci per coprirsi le spalle». E riserva le ultime pietrate guardando alle elezioni comunali in arrivo: «La Iorio passerà alla storia come il primo segretario del Pd che farà sì che il simbolo del Pd non ci sia alle elezioni, non so se è una macchia o un merito. La Cariglino per la prima volta fa sì che ci sia un pezzo solitario di centrodestra, contro il resto del centrodestra unito».