Il sindaco Cristina Galimberti risponde a “Buguggiate nel cuore” sulla questione auditorium e scuolabus.
La lista che candida Matteo Sambo aveva spiegato in un “piccolo riassunto” che trovate qui “i fatti che hanno portato al “baratto” dell’auditorium con uno scuolabus, fino alla dismissione dello stesso ed al fallimento del progetto Pedibus”. Di seguito la risposta di Cristina Galimberti
Per dovere di informazione e chiarezza mi permetto di puntualizzare alcuni aspetti espressi nella lettera del 2 maggio ’19, pubblicata da Buguggiate nel cuore.
Si sta parlando del 2008, quando io ricoprivo il ruolo di semplice consigliere (non di assessore come richiamato impropriamente). La Giunta guidata dall’allora sindaco Vedani accettava di ricevere dalla Banca di Credito Cooperativa di Buguggiate, per un valore pari ad €. 135.000 lo scuolabus, l’auto di servizio per la polizia locale e il mezzo della Protezione Civile, anziché l’Auditorium. Beni che in quel momento erano necessari per la collettività. Scelta magari non da tutti condivisibile ma pur sempre corrispondente ai bisogni del territorio.
Lo scuolabus ha svolto il suo egregio servizio per tanti anni, se non che la situazione è mutata. Nel 2016 le fasce orarie scolastiche per elementari e medie prevedevano due uscite (alle 13 e alle 14), due rientri pomeridiani ed il sabato, quindi il mezzo sarebbe stato impiegato per l’intera giornata da un numero complessivo di 8 ragazzi; ricordiamoci che saremmo dovuti ricorrere a personale esterno perché il nostro autista non possedeva più i requisiti per guidarlo, sommato ai costi per la manutenzione, assicurazione e carburante, si è ritenuto non essere economicamente sostenibile una cifra di circa 20/25.000 € annui a beneficio di un così limitato numero di utenti. Ricordo le obiezioni a questo proposito sollevate anche dall’ufficio finanziario, in aggiunta al fatto che dal punto di vista della logistica non c’era nemmeno la possibilità di ricoverare il mezzo al coperto.
Da qui la scelta, per qualcuno impopolare, di dismetterlo supportata comunque dalla proposta di prevedere nel Piano del Diritto allo Studio, un contributo alle uscite didattiche dell’Istituto Comprensivo pari a € 2.000. L’introito dalla vendita del mezzo per €. 30.500 Iva inclusa veniva così destinato alle implementazioni dotazioni informatiche ufficio anagrafe, all’impianto di condizionamento per il server della polizia locale, all’illuminazione interna – riscaldamento e serramenti scuola materna, alle tende plesso scolastico, all’impianto docce palestra ed all’acquisto del frigorifero per l’asilo.
Vero è che nel novembre 2016 l’amministrazione comunale avviava il progetto del Pedibus, inoltrando ai genitori, associazioni e consiglieri un modulo per raccogliere adesioni sia dei potenziali utilizzatori, sia per intercettare un numero congruo di accompagnatori. Risultato: aderivano solo 6 bambini e 5 volontari disponibili ad accompagnare. Ricordo che lo stesso consigliere Carabelli durante un consiglio comunale si dichiarava favorevole alla proposta e si proponeva di partecipare attivamente come volontario, salvo successivamente non dare alcun riscontro ai buoni propositi espressi.
Negli anni a seguire con il progetto Green School l’idea è stata riproposta, a fronte di un certo numero di richieste da parte dei genitori, ma l’amministrazione aveva precisato che il tutto si sarebbe potuto organizzare solo nel rispetto dei requisiti di sicurezza, previsti per questo tipo di attività. Ovvero: un numero di accompagnatori fisso in relazione al numero di bimbi, una polizza assicurativa che coprisse alunni e volontari, percorsi in sicurezza certificati dalla Polizia Locale con idonea segnalazione stradale, equipaggiamento tipo pettorina visibile fosforescente e non da ultimo per ciascun accompagnatore un certificato carichi pendenti, come previsto dalla normativa vigente.
E’un’encomiabile iniziativa, ma per essere avviata in assoluta sicurezza e per le responsabilità che ne derivano in capo a chi lo propone, è evidente debba essere strutturata con tutti gli elementi sopra richiesti che richiedono i necessari tempi di attivazione. Questo il motivo per cui la stessa scuola, inizialmente promotrice, verificata la mancanza di alcune di queste prescrizioni, riteneva di non accollarsi tale oneroso impegno, a maggior ragione in un momento in cui il Preside sostituiva temporaneamente il titolare di cattedra. Torno a ribadire che in futuro, se adeguatamente pianificata, questa interessante iniziativa si potrà realizzare, ma solo in presenza dei giusti presupposti.
Il Sindaco
Galimberti Cristina