«I poveri sono poveri perché i ricchi sono troppo ricchi». Paolo Ferrero, candidato alle elezioni europee per la lista La Sinistra ha proposte chiare e radicali per risolvere le disuguaglianze e vuole portarle in Europa alle prossime elezioni.
Ferrero, un passato da ministro nel Governo Prodi e da segretario di Rifondazione Comunista, si è presentato a Gallarate per la campagna elettorale e ha parlato senza bisogno di “smussare gli angoli”: «la nostra proposta è quella di andare i prendere i soldi per la sanità, il lavoro e la giustizia sociale là dove sono stati messi: nelle tasche dei ricchissimi, nelle grandi multinazionali e nelle banche».
Ferrero parte con un’analisi sulla disuguaglianza sociale che c’è oggi in Italia, «mai così ampia come in questo periodo storico», per lanciare la sua idea: un prelievo progressivo dall’1 al 5% sui patrimoni superiori al milione di euro per redistribuire la ricchezza e garantire i servizi ai cittadini.
«È una proposta di buon senso – spiega il capolista della lista La Sinistra – perché i possessori di quei patrimoni non se ne accorgerebbero neanche. Ma non è l’unica: la nostra idea è anche quella di armonizzare a livello europei la tassazione alle aziende per evitare, come avviene oggi, che le multinazionali globali utilizzino i nostri stati come paradisi fiscali. Inoltre, attraverso la Banca Centrale Europea, finanziare un piano del lavoro e di riconversione ambientale».
La lista La Sinistra, ha spiegato Ferrero accompagnato dalla cardanese Elena Mazzucchelli, «è un progetto politico che non si esaurisce con le elezioni di maggio ma ha l’obiettivo di costruire una vera alternativa di sinistra».
Uno spazio politico, secondo Ferrero, in contrapposizione sia con il Partito Democratico di Zingaretti, «uno che appena eletto segretario va a torino a confermare la Tav e non dice nulla sulla Fiat che lascia il paese dopo aver preso enormi finanziamenti pubblici», sia con l’idea politica di questo Governo e della Lega, «che pensa che sia normale che chi ha i soldi possa vivere e chi non ha niente possa essere abbandonato a se stesso in mezzo al mare».
Un’ultima stoccata Ferrero l’ha dedicata rispondendo ad una domanda sulle indagini che hanno travolto la politica in queste settimane: «mi viene da pensare ad un vecchio slogan che oggi diventa “ladroni a casa nostra”. In lombardia c’è un problema, un potere radicato troppo a lungo che spesso coincide col malaffare. Ma quello che dico è che sulla questione morale non siamo tutti uguali. C’è chi ha responsabilità e chi no».