Giovane, ma già nella vita politica di Valganna da dieci anni, Angelo Cabrele si presenta come contendente alla poltrona di sindaco del comune contro il sindaco uscente Bruna Jardini.
«Ho 29 anni, ma è già da 10 anni che sono consigliere comunale – spiega – Ho sempre nutrito, fin da quando avevo 15-16 anni, una passione per la politica e la cosa pubblica. I miei studi universitari si sono poi indirizzati al diritto costituzionale e pubblico: insomma questi argomenti hanno sempre catturato il mio impegno. Ora lavoro in uno studio legale a Milano». Nato e cresciuto a Ganna, gioca nella squadra locale da 15 anni e ha fatto l’educatore all’oratorio.
Di cos’ha bisogno, secondo lei, Valganna?
«Valganna non ha bisogno di strutture particolari o “spaziali”: ha bisogno che sia garantito l’ordinario, che il paese sia pulito e decoroso. I miei amici di Milano quando vengono qui, dicono che io vivo in paradiso: bisogna solo fare in modo di mantenerlo cosi e magari addirittura migliorarlo. Noi ci muoviamo entro i rigidi limiti delle norme, che subiamo da tempo. Negli ultimi anni poi il problema è stato legato alla pulizia: abbiamo un solo operatore ecologico, questo è un punto che va migliorato. Abbiamo un problema legato a un acquedotto vecchio e a una rete fognaria vecchia: stiamo ancora aspettando che Ato e Alfa prendano in carico la rete idrica. Il comune non può permettersi di rimbalzare la palla in un ambito come questo che, finchè non è ancora definito, è ancora a suo carico, e di cui ha responsabilità. In particolare nella frazione di Ghirla è una cosa molto sentita, specie in estate. Infine: qualche anno fa è andato in pensione il nostro vigile marino e ci manca un vigile a tempo pieno che presidi il territorio. Ora abbiamo convenzione che non ci assicura questo»
Che opinione ha delle unioni comunali dei servizi o delle fusioni di comuni?
«Io credo che, nel nostro piccolo, i dipendenti comunali han dato prova di grande professionalità e abnegazione. Fanno un lavoro straordinario, essendo in pochi e avendo un numero sempre maggiore di cose da fare. Noi abbiamo già l’obbligo di legge di convenzionarci per alcuni servizi: ma credo che nei prossimi anni sia necessario avviare un tavolo di confronto serio insieme ai comuni limitrofi per capire quali strumenti utilizzare e per vedere come migliorare i servizi, unendo i comuni ma non facendo perdere loro identità. Roma a poco a poco sta facendo morire i piccoli comuni, alla fin fine ci obbligheranno a sederci a un tavolo. Io preferisco prevenire, anche se non sono favorevole ad arrivare a una fusione».
Vi conoscete da 10 anni, anche se da opposte “sponde”. Com’è il suo rapporto con il sindaco attuale?
«Abbiamo un buon rapporto personale, ci conosciamo da anni, in effetti. In consiglio comunale non ci sono mai stati screzi, ma solo visioni diverse sulle soluzioni: abbiamo semplicemente un diverso l’approccio ai problemi. Chiunque vinca lavorerà per il bene del paese, quindi in bocca al lupo al sindaco per la sua campagna».
A Valganna com’è lo spazio per giovani?
«Non ce n’è, di spazio per i giovani. Nei paesi piccoli i giovani alla fine sono invisibili: e chiedono solo una possibilità. Nel mio programma ho messo perciò quello di creare uno spazio per i giovani. Mi piacerebbe anche riuscire a mettere a bilancio qualcosa per qualche evento destinato ai giovani del territorio, anche i paesi limitrofi: speriamo di farcela».