Svizzera e Piemonte: ciascuno a casa propria o luoghi di condivisione? È la terza domanda che abbiamo rivolto ai candidati sindaco di Germignaga, comune di 3900 abitanti al voto il prossimo 26 maggio per eleggere il sindaco.
Comune troppo piccolo per affrontare problematiche di questo tenore? O centro che invece può giocare un ruolo nel condividere sviluppi e prospettive indirizzate su tematiche “di sistema” (vedi turismo, lavoro ecc.)?
Risponde Marco Fazio, sindaco in carica che si ripropone alla guida del paese per i prossimo cinque anni con la lista “Iniziativa democratica per Germignaga”. «È impossibile pensare all’isolamento o alla chiusura rispetto a realtà così vicine. Basti pensare al tema del frontalierato, che interessa moltissimi nostri concittadini», spiega Fazio. «Credo, però, che ragionamenti di condivisione e collaborazione con questi due territori siano difficilmente gestibili da una realtà piccola come la nostra. Per questo, sono convinto che sia decisivo il ruolo di enti sovracomunali; penso, ad esempio, alla comunità montana o alla provincia».
«Un altro aspetto interessante è il fatto che con questi due territori si possano sperimentare relazioni su temi diversi. Se con la vicina Confederazione Elvetica le relazioni sono quasi sempre legate al tema economico e occupazionale (con tutto ciò che ne consegue, ad esempio a livello di trasporti e di conciliazione lavoro – famiglia), penso che con il Piemonte si possa fare sistema soprattutto in ambito culturale e turistico. Mi piace pensare al Lago Maggiore come un elemento di collegamento, più che una linea di demarcazione tra due territori, che peraltro in tempi antichi erano molto più uniti di ora».
Secondo Lorenzo Tirotta, candidato di “Insieme verso il futuro” queste due grandi entità amministrative rappresentano uno spunto per trovare soluzioni comuni: «Condividiamo la stessa aria, la stessa acqua, gli stessi paesaggi e quindi anche le simili necessità e problematiche. È necessaria una maggiore sinergia per trovare soluzioni condivise al problema dei trasporti o dello sviluppo economico della zona. In questo senso si potrebbe pensare ad un programma d’insieme per lo sviluppo del turismo sul nostro lago: ha ancora tante potenzialità non sfruttate».
«Il pensiero consiste nell’imparare dalla stessa Svizzera e Piemonte sulle tematiche riguardanti il turismo lacustre che per motivi economici e non viaggiano ad un ritmo più elevato che la sponda lombarda fatica a tenere. È dunque inevitabile considerare la Svizzera e il Piemonte un luogo di condivisione anche come sprono nel tentativo di migliorare le problematiche del nostro lago, potenziandone i pregi e riducendo i difetti».