Con il trasferimento dei voli di Linate all’aeroporto di Malpensa tra meno di due mesi e con il tema sempre più dibattuto nei comuni limitrofi che il 26 maggio andranno al voto, Varesenews ha intervistato ogni candidato sindaco di Samarate – che essendo comune del Cuv risulta essere direttamente interessato – per approfondirne le intenzioni e le prossime mosse da fare a riguardo. A seguire l’intervista al vicesindaco facente funzioni Alessandra Cariglino.
Il 27 di luglio scatterà il trasferimento dei voli da Linate. Su quale fronte il comune dovrà muoversi con urgenza?
«La chiusura dell’aeroporto di Linate e il conseguente trasferimento dei voli sull’aeroporto di Malpensa comporterà disagi e problematiche per i territori dei comuni limitrofi, problematiche che i comuni si troveranno per forza di cose a dover subire e rispetto alle quali hanno chiesto interventi e attenzioni per ridurre al minimo i disagi. Da mesi infatti il Cuv, di cui il Comune di Samarate fa parte, ha posto sui tavoli i vari aspetti su cui è necessario intervenire (viabilità, treni, rotte e parcheggi). Il primo problema sul quale si è reclamata particolare considerazione, e rispetto al quale si è chiesto agli enti preposti e a Sea di aiutare e supportare i comuni attorno al sedime aeroportuale, è sicuramente quello legato al traffico e alla viabilità. L’accesso alla scalo, considerate le infrastrutture oggi esistenti, è la questione su cui sarà necessario lavorare e intervenire con maggior urgenza e attenzione. Sul punto si è chiesto un aumento delle corse dei treni, una riduzione del pedaggio della A4 per decongestionare la A8 e la 336 nonché un piano parcheggi».
Qual è il fronte più importante su cui i Comuni del Cuv di Malpensa dovrebbero muoversi congiuntamente? O meglio: su quale ci sono più possibilità di ottenere risultati muovendosi insieme?
«I comuni del Cuv si stanno già attivando congiuntamente su tutti i fronti necessari per cercare di ottenere i risultati sperati.Ad oggi ci sono due questione che si muovono parallelamente. La prima, di carattere straordinario, riguarda appunto la chiusura dell’aeroporto di Linate. Così come si sta già facendo bisognerà continuare come comuni del Cuv a sollecitare gli interventi per fronteggiare al meglio il periodo del bridge. Bisognerà insistere sul tema della viabilità e dei parcheggi. Nel lungo periodo, invece, sarà necessario continuare il confronto con la regione per individuare le priorità relative alle infrastrutture. Il fatto che i comuni possano fare proposte congiunte e condivise sarà sicuramente un punto di forza per auspicare di avere risposte più concrete. Importante è la realizzazione della variante alla 341 che potrà permettere di smaltire il traffico su due arterie alleggerendo la superstrada a nord, un’attenzione ambientale al progetto su ferro in collegamento alle ferrovie dello stato. Questi progetti dovranno davvero essere concordati con i comuni e dovranno essere supportati da opere di compensazione ambientale importanti. Il nostro territorio può ancora una volta rinunciare a parti di se stesso, ma questa volta serve davvero una compensazione che possa fare ricadere sul territorio qualche beneficio. I comuni dovrebbero muoversi congiuntamente anche nella richiesta del nuovo piano d’area richiedendo che i benefici possano ricadere anche fuori il sedime aeroportuale. Non può essere che tutto ciò che è “ beneficio economico” sia sviluppato all’interno del sedime e ai comuni rimangano i problemi ambientali da risolvere. Alcuni anni fa la scelta politica provinciale fu quella di una posizione di equilibrio. Mettendo sul tavolo i posti di lavoro si trovò un equilibrio nei confronti dei futuri sviluppi dell’aeroporto, ora quegli equilibri devono essere realizzati».
Di recente i sindaci del Cuv – compresi gli uscenti – hanno sollevato il tema delle compensazioni ambientali. Il Comune di Samarate come dovrebbe muoversi per attuare le compensazioni?
«Considerato che nel 2018 il Cipe (Comitato Interministeriale di Programmazione Economica, ndr) ha approvato il primo stralcio funzionale tra la S.S. 336 Nord allo Svincolo Autostrada A8, che per noi è la variante alla 341, la prima cosa da farsi è cercare di capire se il progetto possa essere migliorato cercando di modificare i punti che non avevano trovato soddisfazione sul territorio nella posizione del consiglio comunale di qualche anno fa. SI tratterebbe di studiare e realizzare al meglio le uscite e di migliorare l’impatto ambientale dell’intero percorso cercando di ottenere più tratti in galleria e di migliorare l’impatto del cavalcavia a sud di San Macario, a memoria ricordo queste problematiche non risolte ma fatte presente in un documento del consiglio comunale. Per il resto, le compensazioni ambientali che i comuni potrebbero richiedere potrebbero essere il miglioramento di aree particolari dei nostri boschi, con sviluppo di progetti che permettano la rivitalizzazione delle parti boscate. Ultima importante compensazione potrebbe essere lo studio di un progetto unitario sovracomunale che possa collegare le principali piste ciclabili esistenti in modo da permettere una rete ciclabile complessiva che permetta di muoversi in sicurezza tra i comuni del Cuv e di raggiungere il Ticino senza correre rischi. Penso che le grandi infrastrutture possano essere anche realizzate, ma i territori che sostengono i progetti cedendo parti del territorio debbano davvero essere migliorati dal punto di vista ambientale».
Malpensa dà lavoro a oltre 20mila persone, moltissime nella zona intorno all’aeroporto. Sul fronte del lavoro, il Comune non ha dirette competenze, ma può intervenire anche mediante i servizi locali. Quali sono le vostre proposte?
«Dal punto di vista delle opportunità lavorative Malpensa rappresenta sicuramente una risorsa, molti i cittadini samaratesi e dei comuni confinanti che lavorano all’interno dell’aeroporto: sul punto sarà necessario prestare particolare attenzione alle ricadute dell’aeroporto sul territorio anche dal punto di vista dei servizi locali. Come era previsto sarà necessario attivare un tavolo con la Camera di Commercio per monitorare le ricadute occupazionali. Anche il lavoro potrebbe essere una “compensazione” da mettere sul piatto, la richiesta di una maggior garanzia nelle assunzioni con priorità, magari fissata in una percentuale del 20% dei posti offerti, può essere una compensazione. L’altra potrebbe essere la garanzia che alcune ricadute economiche possano essere localizzate all’esterno del sedime aeroportuale che potrebbe essere tradotta in occasioni di lavoro e in economia locale. Di certo negli accordi devono essere garantite assunzioni a tempo indeterminato, magari dopo un periodo di contratti a tempo determinato, che possa permettere ai giovani di avere la tranquillità di un posto di lavoro al fine di potere scegliere di crearsi una famiglia, di acquistare una casa, la certezza del lavoro crea a sua volta economia indotta».
Si è parlato a lungo del tema della Variante alla Statale 341. Che specifica attenzione dovrà essere riservata al tema?
«Le specifiche attenzioni sono quelle che ho evidenziato sopra, una maggiore attenzione al progetto dal punto di vista paesaggistico, miglioramento delle uscite su Samarate, la variante per noi è comunque occasione di snellire il traffico urbano: perciò penso sia un’occasione che aspettiamo almeno da trent’anni, forse quaranta; credo che già il piano di fabbricazione del 1976 riportasse la variante proposta a livello comunale, di certo il piano regolatore degli anni Ottanta. Visto cosa succede a lavori finiti (si veda il caso della pedemontana), meglio chiarire che quella strada non dovrà essere mai a pagamento, altrimenti per i samaratesi potrebbe essere una doppia beffa: una quella di pagare per tornare a casa l’altra non vedere diminuito il traffico che continuerebbe a preferire il sedime urbano per evitare di pagare costi aggiuntivi inutili».
di Nicole Erbetti