Come affrontare il problema della mobilità in un territorio quale l’Alto Varesotto? Un’area vasta fra provinciali, statali, e linee ferroviarie, soprattutto in un momento importante legato al completamento della galleria del Ceneri e all’incremento del passaggio di treni merci sulla linea del lago.
Secondo Lorenzo Tirotta, sostenuto dalla lista “Insieme verso il Futuro” «la rete viaria locale, sia stradale che ferroviaria, è datata e molto carente, con forti ripercussioni negative sulle attività lavorative, commerciali, industriali e allo sviluppo turistico. Noi ci impegniamo innanzitutto a fare ciò che è compito proprio del Comune: curare la manutenzione e la pulizia delle nostre strade».
«Inoltre è un argomento che sta particolarmente a cuore in quanto conosciamo le esigenze dei giovani studenti universitari della zona che riscontrano quasi quotidianamente problemi riguardo la linea ferroviaria sulle varie tratte che portano a Milano.
Per cui è necessario coordinarci con le altre amministrazioni del territorio per potenziare il traffico ferroviario e ottenere da Provincia e Regione un piano di riqualificazione viabilistica indispensabile per il sostegno e lo sviluppo dell’area Nord della Provincia e del Lago».
Sul punto il sindaco uscente Marco Fazio che si ricandida con “Iniziativa democratica per Germignaga” parte «dalla situazione dei trasporti su ruota. Con la provincia e con Anas ci sono buoni rapporti di collaborazione, anche se su un tema specifico ritengo si possa e si debba fare di più. Penso, in particolare, al tema della sicurezza. Il nostro territorio è attraversato da una statale, la SS 394 verso la Valganna e la Valcuvia, e da due provinciali, la SP 69 per Laveno/Sesto Calende e la SP 31 verso Castelveccana. Ebbene, troppo spesso su queste strade la velocità è eccessiva e si verificano incidenti; in modo particolare ci preoccupa la tutela dei pedoni, che vanno protetti con limitatori di velocità e la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali».
«Auspico, nei prossimi anni, una maggiore collaborazione con gli enti gestori per ovviare a questi problemi. Un ultimo tema che mi sta particolarmente a cuore è la situazione del ponte sulla SS 394 tra Germignaga e Luino, alla confluenza tra Margorabbia e Tresa. Troppe volte, in occasione di alluvioni, abbiamo assistito a chiusure e al rischio che lo stesso si trasformasse in una diga che avrebbe impedito il deflusso delle acque. Chissà che, prima o poi, si possa pensare ad un manufatto differente, con una sinergia tra tutti gli attori coinvolti».
«Rispetto al tema ferroviario, credo che si debbano individuare due questioni preminenti, per le quali è fondamentale un’azione non isolata, ma concertata con gli altri enti del territorio. Il primo riguarda le garanzie di sicurezza e mitigazione connesse alla realizzazione del progetto Alptransit. Credo che le premesse del progetto siano buone: è evidente che sia migliore il trasporto delle merci da gomma a rotaia; tuttavia la sua implementazione ha visto troppo spesso poco coinvolti i comuni, che restano in attesa di risposte chiare in merito alla sicurezza dei convogli e alla riduzione dell’impatto dell’opera – penso, ad esempio, alla questione del rumore, che potrebbe incidere sulla qualità della vita dei residenti e portare a possibili influenze anche rispetto al valore commerciale degli immobili».
«Il secondo tema importante è quello della difesa e del miglioramento dei collegamenti tra la nostra zona e Milano. Sarebbe fondamentale, per studenti e lavoratori pendolari, avere treni più rapidi e frequenti. Il maggiore utilizzo del mezzo pubblico è possibile solo se esso è competitivo, in termini di tempo, con i mezzi privati. Se i treni sono poco frequenti e impiegano così tanto tempo, è evidente che essi vengano progressivamente abbandonati. Anche questa potrebbe essere una possibile compensazione legata al tema AlpTransit: la garanzia di due collegamenti veloci verso Milano negli orari più frequentati dai pendolari renderebbe senza dubbio l’opera più “digeribile”»