Riceviamo e pubblichiamo dalla lista ‘Per una comunità rinnovata’, la ricostruzione delle vicende che hanno portato alla realizzazione delle vasche di laminazione del torrente Fontanile, passando dalle scelte che fece l’Amministrazione Nicola a quanto realizzato dal sindaco Migliarino, prima, e da Landoni, successivamente
“Il Fontanile è un torrente della Lombardia e del Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, nasce presso la Cascina Lovaneda e la località Monello nel comune di Binago alla quota di circa 425 metri s.l.m. Attraversa poi la Valle di Castenuovo per poi entrare nei comuni di Tradate e Venegono Inferiore dove raccoglie le acque di altre valli minori, come quelle del torrente San Giorgio. Superato l’abitato di Tradate in località Allodola, entra in un tratto pianeggiante a quota inferiore ai 300 metri s.l.m., passando nei comuni di Locate Varesino, Carbonate, Gorla Maggiore e Gorla Minore, scorrendo nei boschi delle Cerrine e del Rugareto.
La zona di Gorla Minore era una zona di spagliamento cioè le acque si disperdevano nei boschi filtrando nel terreno. Negli anni 60 si insediarono diverse aziende, tra cui ad esempio l’Alphaterm (ex Gorlex), la Trafital, la Foroni la Fias, la Gisowatt. Negli anni successivi (in particolare negli ultimi 30 anni) si sono verificate alcune situazioni in particolare l’espansione urbana e industriale a monte di Gorla, la scelta di regione Lombardia di insediare una discarica a Gorla Maggiore, che hanno fatto si che il Fontanile diventasse il ricettacolo di tutti gli scarichi derivanti dagli insediamenti urbani e industriali mettendo di fatto in crisi il sistema di raccolta e spagliamento a valle nel nostro territorio .
Questi fatti, sommati ad eventi metereologici sempre più violenti e che provocavano esondazioni del torrente a scapito delle aziende gorlesi, ha fatto sì che l’allora Amministrazione comunale nei primi anni del 2000 si ponesse il problema facendo pressione presso la Regione.
Il frutto di questa pressione fu un finanziamento di 150.000€ erogato da Regione Lombardia a favore del comune di Gorla che, attraverso un incarico a un agronomo, realizzò nel 2003/4 un invaso contenuto da un terrapieno. (Assessore all’epoca Rossano Belloni – sindaco Nicola).
Purtroppo tale intervento non risolse il problema, anzi lo rese più evidente e quando nel 2007 (Assessore Mauro Chiavarini – sindaco Migliarino) si verificò un fenomeno estremo di piogge, il terrapieno non riuscì più a contenere le acque che inondarono le aziende provocando gravi danni e mettendo in pericolo i posti di lavoro.
A quel punto si rese necessario un tavolo di concertazione con tutti i comuni dell’asta del Fontanile per cercare di spingere regione Lombardia a prendersi in carico la faccenda.
Ora si può raccontare di tutto che si potevano fare le vasche a destra o a manca, ma il fatto vero è che a fronte della quantità d’acqua che perveniva da fenomeni sempre più intensi e pericolosi, a fronte dei posti di lavoro in pericolo più di 500, cioè 500 famiglie, a fronte della richiesta dei danni da parte delle aziende a causa delle piogge torrenziali ma soprattutto a fronte del fatto che il fontanile non avendo recapito scaricava la sua massa d’acqua in Gorla Minore, regione Lombardia doveva prendere delle decisioni.
Non era certo compito dell’Amministrazione comunale intervenire in competenze di altri enti, che invece avevano il dovere di governare determinati fenomeni, né tantomeno poteva esserci un compito nel definire soluzioni tecniche a valle di un minuzioso studio del reticolo idrico dell’asta del Fontanile. Sono stati definiti due interventi in sequenza uno costato ca 1.250.000€ e l’altro ca 5.500.000€ per costruire vasche di contenimento di acque altrimenti pericolose, interamente pagati dalle casse regionali.
Siamo anche un po’ stanchi di sentir ripetere la solita tiritera elettorale e ci chiediamo:
- perché non ci si è opposti alla Discarica di Gorla Maggiore negli anni ’90?
- perché quando il problema era nelle mani dell’allora Assessore non si è fatto di più magari richiedendo all’epoca uno studio di fattibilità magari eseguito da uno studio di ingegneri idraulici visto che in termini partitici l’allora Assessore aveva amici nel governo della Regione (che peraltro negli ultimi trent’anni non è mai cambiato)?
Lo ribadiamo con forza: era necessario intervenire per le aziende e per i lavoratori.
Sul come non potevamo governare noi i processi di intervento che peraltro devono essere credibili, fattibili, finanziabili, e non campati per aria.
Ribadiamo che l’Amministrazione comunale ha, e avrà in futuro, il compito di vigilare sui processi di realizzazione e manutenzione delle opere, ma non sarà mai chiamata a intervenire con risorse economiche che peraltro non saranno mai alla sua portata.
Chiudiamo dicendo che oltre al Fontanile, nelle zone vicine a noi, esistono altri due torrenti il Gradaluso, già corredato di una profonda vasca di spagliamento in zona di Mozzate, e il Bozzente che però confluisce le proprie acque nell’Olona in zona di Rho; ma anche lungo il Bozzente, Regione Lombardia, ha creato delle vasche di laminazione per contenere i fenomeni atmosferici sempre più violenti di questi anni.
Ora se si vuole affrontare i problemi pragmaticamente e concretamente la strada è quella dell’analisi e della decisione, tutto il resto sono parole, solo parole.”
Sindaco Vittorio Landoni