Sindaco per due mandati, oggi consigliere comunale, Francesco Cerutti è il candidato sostenuto da Obiettivo Ranco, l’unica lista che si presenterà alle elezioni di domenica a Ranco. Una corsa in solitaria, che potrebbe sembrare senza avversari ma non è proprio così: uno scoglio da superare ci sarà eccome, quello dell’astensionismo. Per essere eletta, la civica dovrà ottenere non meno del 50 per cento dei voti validi e dovranno votare almeno la metà degli aventi diritto.
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Cerutti, come nasce la scelta di ricandidarsi?
«Non mi sarei candidato se non fossi convinto di poter dare ancora molto a Ranco, un comune che è nel mio DNA. Mi è stato proposto e ho accettato e lo considero un onore. Obiettivo Ranco vuole continuare l’impegno preso da molti anni: abbiamo formato una lista che ha ancora intatto il suo “nucleo storico” ma al contempo presenta anche delle “new entry”».
Dopo tanti anni di duelli con altre liste, quest’anno invece la sfida è diversa: raggiungere il quorum. Il rischio, in mancanza, è il commissariamento.
«Per la prima volta nella storia di Ranco si presenta solo una lista. Questo è un peccato, il disinteresse verso la politica locale non è di certo un buon segnale. Una seconda lista non solo sarebbe stata una sfida ma sopratutto avrebbe aperto a un confronto ancora maggiore con tutta la cittadinanza. L’attuale situazione fa sì che quest’anno andare a votare sia ancora più determinante. In ogni caso mi considero ottimista, l’affluenza da parte dei cittadini si è sempre attesta attorno al 75%».
Quali sono gli obiettivi per i prossimi cinque anni e cosa immagina per il futuro di Ranco?
«L’attuale sindaco, Monica Brovelli, ha deciso di terminare la sua esperienza amministrativa ma all’interno della lista c’era un forte desiderio di continuità con ciò che è stato svolto. I lavori da fare non sono pochi. Puntiamo molto al turismo ma non solo; non è un caso che al primo posto del programma ci siano territorio e ambiente, attraverso il coinvolgimento di giovani e meno giovani e l’individuazione di percorsi e itinerari nella natura. Altrettanto importanti sono il sociale e le persone. È fondamentale inoltre puntare sui servizi. Pur essendo un comune piccolo, bisogna continuare a proteggere tutti i cittadini, in particolare le fasce deboli. Poi ci sono molte opere “in corso” da portare a termine (tra le più rilevanti la riqualificazione della piazza, che sarà ultimata negli ultimi mesi, ndr)».
“Fare rete” è uno slogan tornato di attualità, soprattutto tra i piccoli comuni. Cosa ne pensa?
«È un concetto da sempre molto importante per Obiettivo Ranco. Se ogni comune si chiude e va da solo per conto proprio, è difficile riuscire a costruire qualcosa. Insieme invece si possono sviluppare risorse sia economiche sia umane, basti pensare alla ciclabile, al PLIS della Quassa, oppure alla continuità territoriale tra Ranco e Angera, con la quale siamo molto legati».
Di cosa è maggiormente soddisfatto nel corso del suo operato per Ranco?
«Quando sono diventato sindaco nel 2004 il comune era fermo e abbiamo agito con grossi investimenti sul territorio e sulle scuole. In particolare sono molto soddisfatto di come è stata gestita la scuola. Grazie agli sforzi edilizi siamo riusciti a migliorare i servizi per i piccoli studenti, passando da una ventina di iscritti ad ottantacinque».
In cosa invece crede di poter migliorare?
«È necessario migliorare nel mantenimento. Abbiamo sempre lavorato cercando di calibrare con attenzione tempo e soldi, come “il buon padre di famiglia”. Il fatto che si presenterà una sola lista potrebbe portare il rischio di non avere interlocutori, tuttavia Obiettivo Ranco vuole continuare ad ascoltare tutti i suoi cittadini».
di Marco Tresca