Nella settimana che precede il voto VareseNews ha voluto intervistare tutti gli sfidanti in lizza per la carica di sindaco di Samarate, ambita da ben cinque aspiranti. Abbiamo sentito l’attuale vicesindaco facente funzioni Alessandra Cariglino che, una volta rotta la maggioranza di centrodestra, ha deciso di correre da sola con Forza Italia e la civica “Samarate al centro”.
Perché ha deciso di candidarsi?
«Mi è stato chiesto dal gruppo di Forza Italia Samarate. Purtroppo da tempo si erano manifestate delle divergenze con gli ex alleati che non ci hanno permesso di continuare un percorso insieme. Abbiamo fatto una scelta diversa che ritengo assolutamente legittima, soprattutto durante i sei mesi in cui ho ricoperto il ruolo di vicesindaco facente funzioni non ho registrato, da parte di alcuni, il sostegno e il supporto che mi sarei aspettata e in alcuni casi è addirittura mancato il rispetto per il ruolo che stavo rivestendo. Una scelta di serietà che dimostra che non siamo interessati alla poltrona ma alla buona amministrazione. Penso che in questi anni da assessore e soprattutto negli ultimi mesi da vicesindaco facente funzioni ho acquisito le competenze necessaria per poter svolgere il ruolo di Sindaco con consapevolezza».
Quali sono le priorità del suo programma da attivare nei primi cento giorni?
«Sarà necessario ragionare su una riorganizzazione degli uffici comunali in un’ottica di maggiore attività sinergica e di semplificazione. Un punto sul quale abbiamo già lavorato come gruppo di Forza Italia, non trovando il sostegno di tutti, sarà quella di ripristinare la Sala Civica con lo spostamento dell’Ufficio Tecnico e la pubblicazione del bando di Cascina Costa. Ci attiveremo per completare questi obiettivi. In secondo luogo bisognerà mettere appunto e individuare una ricognizione degli interventi necessari nelle scuole e negli edifici pubblici in generale. Ovviamente nei primi tre mesi monitoreremo, attiveremo e completeremo quelle opere per le quali abbiamo già predisposti, durante il mio assessorato ai lavori pubblici, i progetti e per i quali abbiamo ottenuto i finanziamenti necessari per la realizzazione dei lavori. Fra tutti la messa in sicurezza per il certificato prevenzione incendi delle scuole».
Quale futuro dovrebbe avere secondo lei la tensostruttura del Parco Primerano a Cascina Costa?
«Il futuro della tensostruttura del Parco Primerano rientra tra quegli obiettivi da raggiungere come priorità nel breve periodo. Avevamo già lavorato per affidare la gestione della struttura a soggetti terzi tramite un bando, tutti lo hanno condiviso ma qualcuno non lo ha voluto attuare. Continueremo in questa direzione. La gestione a terzi ci consentirà di avere una struttura efficiente, di prevedere un ampliamento delle strutture sportive e di poter continuare ad usufruire del parco che rimarrebbe aperto alla città e al contempo verrebbe gestito, sorvegliato e curato. Il bando prevedrà l’assegnazione della struttura sportiva, il potenziamento della stessa con la realizzazione di due nuovi campi da calcetto e/o tennis, il recupero edilizio della cascina esistente e la messa a punto dei servizi. Il Parco Primerano diventerà una struttura di riferimento all’interno del comune».
Villa Montevecchio: quale destino per la fondazione e quali strategie per la cura dello spazio, del parco e della villa?
«Non abbiamo mai parlato di chiusura della Fondazione che anzi potrebbe essere una soluzione ancora praticabile. Tuttavia sarà necessario creare una maggiore sinergia tra amministrazione e presidenza della Fondazione. Purtroppo ad oggi ci troviamo con una Fondazione priva del presidente e con un CDA assolutamente inconsistente. Sarà necessario individuare un presidente che abbia la voglia e l’intenzione di dare continuità al proprio mandato lavorando unitamente all’amministrazione per la conservazione e il maggior sviluppo della Villa. Forza Italia non è mai stata a favore della Fondazione, nacque come necessità politica. In questi anni è mancata la continuità nel rivestire un ruolo che aveva l’obiettivo di far crescere la Fondazione e i risultati in effetti non sono stati così entusiasmanti. Sono poi convinta che serva una ricognizione degli interventi necessari e un maggiore controllo dal parte del Comune trattandosi di un bene sottoposto a vincoli di tutela, vanno bene le iniziative private ma devono essere sempre autorizzate. Se ognuno dovesse in piena autonomia proporre un suo progetto ci troveremmo davanti al caos assoluto. Diciamo che per mantenere in vita la fondazione la prima cosa da fare sarà un nuovo presidente che abbia davvero in testa la salvaguardia del bene».
Perché votare lei?
«Penso di aver dimostrato di saper decidere e di essere concreta. Credo nell’onestà come principio assoluto, credo che la competenza insieme all’onestà siano un cocktail imprescindibili. Ecco penso di avere queste caratteristiche e penso che siano piaciute alla gente, per queste due qualità chiedo di essere votata. Il mio decisionismo ha portato a risultati concreti : pista ciclabile, c.d tratto della Svizzera, asfalti, sicurezza nelle scuole, manutenzioni nei campi di calcio, nuovo rapporto con i commercianti, ascolto alle associazioni culturali. Penso che la gente debba votarmi perché ho saputo ascoltare tutti e ho saputo dire dei sì e alcuni no. La gente apprezza la verità, ne son certa. La gente penso mi debba votare perché sono l’unica candidata di centrodestra che ci ha messo la faccia e non è nascosta davanti a tutti, considero il confronto l’essenza del fare politica. Chiedo il voto alle persone moderate, chiedo il voto alle persone che vogliono avere un sindaco che decide e che lavori per migliorare il nostro comune».
di Nicole Erbetti