“Non rinuncio a candidarmi per polemica, ma dopo due mandati penso sia l’ora di smettere e stare con la mia famiglia”. L’assessore alla cultura Andrea Franzioni non si ricandiderà alle amministrative di Cardano al Campo. A seguito della spaccatura all’interno della maggioranza, c’è chi ha deciso di aderire al progetto di centro di Biganzoli (appoggiato da parti di PD e Forza Italia) e chi al nuovo progetto di sinistra. Franzioni ha deciso di starne fuori, pur avendo partecipato alla stesura del programma di Biganzoli: “Ho aiutato a scrivere il programma, perché in quella lista ci sono persone competenti che stimo, con cui ho lavorato in questi anni. Ma, a questo giro, mi tiro fuori”.
La divisione nella maggioranza uscente ha influito sulla sua scelta di non candidarsi?
No, la mia è stata una scelta diversa. Non mi ricandido perché ho due figli piccoli e voglio occuparmi di loro. Lavoro per Cardano dal 2012; prima con Laura Prati e poi con Angelo Bellora (che, come Franzioni, ha deciso di tirarsi fuori, ndr). Ho svolto ogni tipo di ruolo, e dopo sette anni credo sia giusto farsi da parte.
Non crede che questa divisione nella maggioranza scoraggi gli elettori di centrosinistra e aumenti la disaffezione nei confronti della politica?
Senza ombra di dubbio, non posso negarlo. Io non mi sento di dare consigli né cerco di indirizzare il voto di nessuno. Come detto, ho collaborato alla stesura del programma di Biganzoli, riconoscendo le competenze all’interno della lista. D’altra parte, però, non posso dire nulla contro chi ha deciso di andarsene e creare una lista autonoma. Sono persone che hanno valori giusti, con cui ho lavorato bene. La delusione nel non vedere una lista di centrosinistra compatta c’è, ma non voglio andare contro nessuno.
Come valuta l’operato suo e della giunta uscente?
Lo rivendico con orgoglio. Spero che, qualsiasi lista vincerà, riconoscerà il lavoro fatto in questi anni, con la lista Laura Prati prima e con la coalizione di Bellora poi. Abbiamo fatto un grande lavoro in anni non facili per gli enti locali; penso che chi verrà dopo potrà constatare che sono stati fatti investimenti in diversi ambiti senza mettere a rischio le casse del comune. Inoltre voglio aggiungere che, nel corso delle riunioni su cultura e istruzione per la stesura del programma di Biganzoli, ho riscontrato la partecipazione di tante persone nuove. Persone della società civile che avevano voglia di lavorare a un progetto serio, oltre alle logiche di partito.