Nella settimana antistante le elezioni comunali a Samarate, VareseNews ha intervistato tutti e cinque gli aspiranti al ruolo di primo cittadino. A seguire l’intervista al candidato di centrosinistra, Tiziano Zocchi, che nella coalizione “Cambiare si può a Samarate” è riuscito a raggruppare ben cinque liste civiche a suo sostegno.
Perché ha deciso di candidarsi?
«L’idea di candidarmi sindaco è nata dietro sollecitazione di un gruppo di amici e, con il passare del tempo, è diventata realtà. Ho aderito con entusiasmo perché, da sempre, sono appassionato di amministrazione, nel senso della gestione della città, e credo che, una delle attività più significative per una persona sia mettere a
disposizione della comunità in cui si è nati, il proprio tempo, le proprie esperienze e capacità».
Quali sono le priorità del suo programma da attivare nei primi cento giorni?
«Cento giorni passano in fretta. Direi che, ragionevolmente, sarà possibile dare avvio ad un programma di manutenzione spicciola del verde pubblico, della segnaletica e delle piccole manutenzioni agli edifici comunali. Nel mentre inizieremo le ricognizioni e le analisi per i progetti più importanti e significativi: la palestra, con analisi del costo rettificato alla luce delle nuove norme tecniche e la conseguente fattibilità finanziaria
(sempre che la pioggia di milioni arrivi davvero…), lo stato degli edifici comunali e delle strade per pianificare un piano pluriennale di intervento, lo stato delle strutture sportive. Incontreremo le società sportive, per capire come supportarle per garantire il servizio sociale che svolgono, e le associazioni della città, per iniziare la stretta
collaborazione che auspichiamo. Non ultimo, inizieremo un confronto con le associazioni di volontariato per far ripartire assistenza domiciliare e il taxi azzurro».
Quale futuro dovrebbe avere secondo lei la tensostruttura del Parco Primerano a Cascina Costa?
«La situazione del Parco Primerano e della tensostruttura è disastrosa. È un vero peccato, considerato che è un bel centro sportivo a poca distanza dalla maggiore azienda samaratese e che, potenzialmente, potrebbe essere un punto di riferimento per chi ci lavora, oltre che per i cittadini samaratesi. Si parla dell’uscita di un bando per l’affidamento in gestione, ritengo che si debbano valutare bene le clausole di tale bando e verificare se, sempre nel rispetto delle regole, sia possibile mettere in atto soluzioni diverse. Una cosa è certa, in un modo o
nell’altro, Cascina Costa deve tornare ad avere un parco decente e strutture degne di essere utilizzate».
Villa Montevecchio: quale destino per la fondazione e quali strategie per la cura dello spazio, del
parco e della villa?
«La Villa e il parco sono un patrimonio unico per la città di Samarate. La villa, dal 2008 in poi, è stata oggetto di una grande opera di ristrutturazione che ha interessato il secondo piano, proprio grazie all’intervento della Fondazione Montevecchio. Purtroppo, anche a causa della crisi degli ultimi anni, rimangono ancora diversi
interventi essenziali, uno tra tutti il rifacimento dei serramenti. A mio avviso è assolutamente necessario valutare uno sforzo da parte dell’amministrazione comunale, anche attraverso fondi europei o donazioni, per completare la ristrutturazione della villa. Per quanto riguarda la gestione di villa e parco, risanate alcune situazioni ereditate
dal recente passato, credo che la Fondazione possa continuare a gestire il tutto, con rinnovato slancio e serenità, anche perché dal punto di vista dei costi, non costituisce un aggravio rispetto alla gestione diretta comunale, ma ha una maggiore flessibilità e dinamicità. Fondamentale è, poi, l’opera delle associazioni samaratesi che, nell’ultimo anno, hanno arricchito questo bene in forma del tutto volontaria e gratuita».
Perché votare lei?
«Questa è la domanda più difficile a cui rispondere. Potrei rispondere perché abbiamo il programma migliore, perché siamo i più bravi, ma sarebbe scontato e banale. In realtà preferisco dire che, chi sceglierà di votarmi, voterà una squadra, dal sindaco agli assessori e non ultimo i consiglieri e gli attivisti, che si metteranno al servizio della cittadinanza. Useremo il buon senso e la fantasia, ascolteremo i cittadini, come abbiamo fatto per
la stesura del programma, li renderemo parte attiva delle scelte più importanti. Samarate è una città che ha enormi potenzialità, un polmone verde invidiabile, una pluralità di interessi e di talenti di prim’ordine, un tessuto sociale sano e solidale, tutte queste caratteristiche ne fanno una città dove si deve poter vivere bene.
Noi vogliamo:
-una città a misura d’uomo, concreta nel vivere quotidiano delle persone, attenta ai
bisogni di ciascuno e animata dal senso di appartenenza ad una comunità;
-una città che punta sulla famiglia, sull’educazione e sulla cultura, per essere sempre
più luogo di umanizzazione e di bei rapporti tra le persone;
-una città solidale e accogliente verso tutti coloro che sono in situazioni di difficoltà,
pronta a sostenere quelle iniziative del volontariato e dell’associazionismo che
perseguono il bene di tutti, in un’ottica di sussidiarietà;
-una città che crede nel valore del dialogo, tra le generazioni, tra i gruppi e le
associazioni, tra le realtà economiche e produttive, tra le forze politiche, tra gli enti
locali;
-una città che vuole essere ospitale, e che cerca quindi di innalzare la qualità sia
dell’ambiente naturale che di quello urbano;
-una città che sa essere essenziale e sobria, in questo un momento difficile per
l’economia mondiale e soprattutto a fronte del consumo globale di risorse, dando le
giuste priorità ai suoi interventi e creando consenso intorno a queste scelte.
Aiutateci a realizzare questo sogno, per voi, per noi e per chi verrà dopo di noi.».
di Nicole Erbetti