«Penso che questa campagna elettorale sia andata bene, spero solo che le persone abbiano capito l’importanza di andare a votare e non diano retta ad un certo tipo di stampa che sottolinea di più le divisioni rispetto alle tante cose fatte».
Paola Macchi, gallaratese ed ex consigliere regionale, è in lista con il Movimento 5 Stelle per il Parlamento europeo. Dopo la sua esperienza in Regione si è candidata alle “europarlamentarie” del Movimento ed è stata la settima per preferenze ricevute, ora però la sfida vera si sposta nelle urne domenica 26 maggio.
In che senso non bisogna dare retta a certa stampa?
«Certa stampa che parla solo di divisioni al Governo e non guarda a tutto quello che abbiamo fatto in questo anno. Io preferisco guardare il bicchiere mezzo pieno: siamo riusciti a fare il reddito e la pensione di cittadinanza che ha dato un aiuto concreto alle persone, abbiamo superato la legge Fornero con Quota100, abbiamo fatto la legge spazzacorrotti grazie alla quale Formigoni è in galera, se non fossimo stati al Governo tutte queste cose non ci sarebbero state. Ora guardiamo all’Europa e facciamo in modo che cambi, ad esempio sulle questioni dei diritti umani e sull’effettiva redistribuzione dei migranti».
Però le divisioni ci sono. Ad esempio sui migranti una parte del Governo sta tessendo rapporti in particolare proprio con quei paesi che non vogliono assolutamente una loro redistribuzione
«Questo va detto ai leghisti. Noi non siamo d’accordo e se in Europa vogliono mettersi con Orban è un problema loro. Noi abbiamo firmato un contratto di Governo in Italia ma in Europa non andiamo con la Lega»
Lei è stata consigliere regionale come mai ha scelto di impegnarsi per l’Europa?
«A Milano mi sono sempre occupata di tematiche sociali e sanità e quando ho cominciato a vedere le bozze del programma del Movimento per l’Europa ho capito che c’erano misure giuste e sulle quali potevo portare la mia esperienza, così ho deciso di candidarmi e sono stata molto felice di ricevere l’apprezzamento degli attivisti. Dobbiamo impegnarci per l’Europa perché va cambiata ma va cambiata dall’interno».
Quali sono i temi a cui tiene di più fra quelli nel vostro programma?
«Vorrei portare avanti le mie battaglie per le pari opportunità e dunque provvedimenti per ridurre il gap salariale tra uomo e donna e portare aiuti alle famiglie. Inoltre, i piacerebbe continuare all’europarlamento le nostre battaglie come quella per lo stipendio minimo garantito. Ci sono poi tutte le tematiche sull’ambiente e porteremo avanti tutto la legislazione sul plastic free sulla quale ci siamo impegnati senza dimenticare di difendere strenuamente l’agroalimentare italiano e il Made in Italy».
Continuerà ad occuparsi del suo territorio?
«certo e intendo portare avanti la nostra battaglia contro l’ospedale unico di Gallarate e Busto, un’operazione che ha ricevuto il sostegno convinto di Nino Caianiello ma che noi combattiamo. Alla sanità servono risorse per medici e personale qualificato non milioni spesi in opere faraoniche».