Zero voti. Sono ventuno i candidati consiglieri che a Samarate hanno incassato zero voti. Non importano i nomi, sia chiaro. Perché comunque tutte le persone che ci hanno messo la faccia e l’impegno meritano rispetto, ma soprattutto perché la presenza di così tanti casi è invece indicativo di un fenomeno generale: a Samarate si è vista una competizione con quattordici liste per cinque aspiranti sindaco, con duecento candidati consiglieri.
Troppi? In molti l’hanno ipotizzato nelle settimane di campagna elettorale, hanno fatto ironia. Era, del resto, un record, a livello provinciale: a Malnate e a Tradate, ad esempio, il numero di liste era significativamente minore. Di certo emerge una offerta tanto ampia da aver lasciato a bocca asciutta tanti candidati, che probabilmente puntavano non a un successo personale, ma per “tirare” la volata ai propri aspiranti sindaci, con spirito di servizio.
Un’altra notazione si può fare: il grosso degli “zero voti” (diciannove su ventuno) si concentra in cinque liste. Una è Alternativa per Samarate, le altre quattro sono liste a sostegno dei due candidati che ne schieravano di più, Tiziano Zocchi ed Enrico Puricelli, che avevano cinque liste a testa. Tutte civiche a sostegno, forse troppo numerose. Unica eccezione: Fratelli d’Italia, che ha avuto ben cinque candidati a quota zero preferenze. Ma in questo caso il partito voleva mettere radici nella cittadina ed è comprensibile la scelta di non “annacquarsi” in altre liste.
di Roberto Morandi