«L’Italia è un grande paese, è una potenza economica e la culla della cultura. Non merita quelle che le sta accadendo. E noi abbiamo il compito di mettere tutte le nostre energie per rilanciare un progetto serio per questo paese e per il suo ruolo in Europa».

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Nelle ore in cui i partiti stanno depositando ufficialmente le liste con i candidati in lizza per le elezioni europee il Partito Democratico varesino dà il via alla campagna elettorale con Carlo Calenda, Irene Tinagli e il senatore varesino Alessandro Alfieri alla serata organizzata la collegio De Filippi.

Calenda, candidato capolista nella circoscrizione nord-est è ormai spesso a Varese e prima della serata ha visitato il Sacro Monte e alcune aziende dell’area di Malpensa. Irene Tinagli, invece, correrà proprio nel collegio del nord-ovest (che comprende anche la provincia di Varese) e nella lista del Pd è la garante del manifesto promosso dall’ex ministro dello sviluppo economico.

E proprio Calenda, in una serata divisa tra il palco del De Filippi e la diretta televisiva con lo studio di “Di Martedì” allestita in una stanza del collegio varesino, ha voluto lanciare «la battaglia per l’Europa», contro «il Governo più assistenzialista mai visto» e per la democrazia «che è tanto più in pericolo quando si pensa che non lo sia».

«Nessuno che si fosse comportato come Di Maio e Salvini verrebbe assunto in un’azienda o premiato a scuola eppure questi gestiscono lo Stato e tutto quello che fanno ormai ci scivola addosso come se niente fosse – ha detto l’ex ministro del Governo Gentiloni -. Ma non deve essere così: dobbiamo tornare nelle piazze e fare politica, raccontare perché l’Europa è importante e superare le nostre divisioni. Perché è vero che il Pd ha fatto degli errori ma la verità è che è il suo elettorato ad essere diviso e mentre noi litighiamo e ci dividiamo fra di noi gli altri si prendono il Paese trascinandolo in basso ad ogni classifica».

«Dobbiamo raccontare l’Europa che funziona, quella dalla quale dipende il benessere delle imprese, dei lavoratori, dell’agricoltura – ha detto Irene Tinagli -. Quell’Europa del libero scambio che fa si che noi esportiamo tantissimo e continuiamo ad aumentare i nostri scambi commerciali».

Una visione che la candidata contrappone alla proposta di Lega, Cinquestelle e dei leader populisti che si affacciano sulla contesa politica europea: «voi avete capito qual è il progetto di Europa di Salvini e Di Maio? – ha chiesto Tinagli – Non ce l’hanno, sanno solo soffiare sulla paura secondo una strategia che ci porterà dritti nel baratro. Perché la verità è che questo Governo sta facendo di tutto per cercare di farci cacciare da quest’Europa alimentando un clima di imbarbarimento sul fronte culturale e civile nel quale per la prima volta vedo il rischio di una deriva illiberale».

Cosa fare dunque? Secondo Calenda la priorità deve essere «quella di superiamo le nostre divisioni. Io sono convinto che noi questa battaglia la possiamo vincere perché io l’ho girata l’Italia delle fabbriche, delle aziende, delle scuole e dei centri di ricerca e ho visto che esiste un’Italia seria, che ci crede e che funziona. Perché l’Italia è più forte di chi vuole debole».