Incalza la polemica a Marnate per quanto riguarda il progetto, portato avanti dall’amministrazione che uscirà di scena dopo le elezioni da maggio, della nuova “palestra”(impianto sportivo indoor ndr) per le associazioni sportive del paese. Lo scontro coinvolge il candidato sindaco di “Vivi Marnate” Fernando Morandi e il capogruppo di “Per Marnate” Luca Calamari, attuale consigliere incaricato allo sport; ma siamo nel 2019, e quindi la campagna elettorale si fa anche (se non soprattutto) via Facebook: le due liste si erano già punzecchiate a vicenda nel gruppo Sei di Marnate se a seguito delle critiche della lista sfidante sui rifiuti, battibecchi che fanno eco alla situazione di Accam, sulla quale in consiglio comunale maggioranza e opposizione hanno vedute diametralmente opposte. A scoperchiare il vaso di Pandora un post di Morandi sulla sua pagina personale che cerca di fare il punto sulla situazione: “La spesa prevista per la costruzione si attesta a 570.000 euro, esclusi i costi di tribune, spogliatoi e impianto di riscaldamento. Sarà un miracolo già chiudere a 700.000 euro. Le società sportive hanno tutto il diritto di sperare in strutture moderne, speranze di cui non sono prive anche altre realtà di altri ambiti. Ho suggerito, durante il consiglio nel quale si è tenuta questa discussione, di proporre alle società di unirsi per trovare sponsor e realizzare quest’opera tramite un project financing”. In sostanza Morandi propone una collaborazione pubblico/privato come già fatto dal Comune per i lavori del centro sportivo San Carlo, e ricorda gli altri temi di questa campagna elettorale, come la piazzetta ecologica, ma soprattutto il bisogno di spazi di aggregazione per i giovani “che bighellonano il giro per il paese”. Non si è fatta attendere la risposta di Calamari, che sentitosi chiamato in causa risponde a tono, allargando la questione: “Le palestre sono di tutti, e quelle che abbiamo risalgono al 1996, quando Marnate non contava nemmeno 5000 abitanti. Le esigenze sono cambiate, per me la priorità è avere degli spazi per dare servizi di qualità a ragazzi e famiglie che la situazione attuale non può più garantire. Mi dispiace ma dimostri di non conoscere i bisogni del paese”. A questo punto Morandi ribatte, proponendo addirittura un referendum per dirimere la questione, considerata l’entità dell’investimento, e chiamando alla cautela, perché se gli investimenti fatti non saranno premiati dai cittadini, quello della palestra, a suo dire, potrebbe diventare un onere insormontabile per la futura comunità marnatese. Lasciati già ufficialmente i blocchi di partenza, la campagna elettorale a Marnate inizia a fare sul serio, e vedremo quali risposte saprà dare agli elettori in occasione delle presentazioni di liste e programmi, fissate in questi giorni, quando sarà possibile una discussione su temi concreti e un confronto aperto con i cittadini.