Dietro la lista “Progetto Futuro” c’è un momento fondamentale: il “Patto della crostata”, quello che hanno siglato con una stretta di mano Mario Lotti, Marco Colombo, Riccardo Bertacco e Alberto Costa attorno ad una torta. Quello è stato il momento in cui si è superato l’empasse interno al gruppo che stava lavorando ad un’alternativa elettorale ed è nato “Progetto Futuro”.

«Da quel momento si è sprigionata una grande partecipazione che ha portato nel giro di pochi giorni alla nascita della lista, del programma e di una grande voglia di mettersi in gioco per il nostro paese».

Lo racconta Mario Lotti, il candidato sindaco, da sempre morazzonese dove vive con la compagna e due figli. Di professione è avvocato e si occupa di due temi che gli piace legare alla storia della sua famiglia: «io sono figlio di una famiglia di migranti dal Veneto e di operai, e oggi nella mia vita professionale mi occupo proprio di queste due categorie: di lavoratori e di immigrazione».

Lotti è consigliere di minoranza, era già stato candidato sindaco con una lista che però adesso è completamente rinnovata.

«Siamo partiti ufficialmente il 25 di marzo e dopo tre giorni eravamo già nelle condizioni di presentare una lista formata da persone ben riconoscibili in paese perché sono tutte impegnate nelle attività, associazioni, nel sociale e nella scuola».

La lista si è già presentata in due occasioni: con una festa al parchetto Leonardo Da Vinci e alla serata pubblica di giovedì 2 maggio dove si è visto anche il sindaco di Comerio Silvio Aimetti, animatore della rete degli amministratori per l’accoglienza, una figura di ispirazione per questo gruppo.

Il programma proposto fa perno attorno a quattro temi: relazioni, cultura, lavoro e ambiente ma in particolare su alcuni punti: «riteniamo che la comunità debba essere parte viva della vita politica del paese per questo vogliamo rilanciare le commissioni consigliari, creare le consulte dei cittadini e il Consiglio comunale dei ragazzi. Inoltre Morazzone ha la fortuna di avere una rete preziosissima di volontari che già oggi aiutano la comunità in diversi settori, vorremmo valorizzare questo impegno con un maggiore coordinamento».

Il secondo tema per ordine di importanza è quello della scuola che parte, nell’osservazione di Lotti, da una preoccupazione: «la verità, purtroppo, è che la popolazione scolastica si è drasticamente ridotta tanto che temiamo per la continuità della scuola nei prossimi anni. Valorizzare, innovare e rilanciare le nostre scuole con laboratori e attività sperimentali deve essere l’obiettivo più importante del nostro lavoro perché se perdiamo le scuole diventiamo davvero un paese dormitorio, questa sarà assolutamente una nostra priorità».

Sempre attorno ai servizi alla persona Lotti propone altre due aree di intervento: «oggi lo spazio dedicato dal Comune ai servizi alla persona non è adatto: si trova all’interno della biblioteca e non fornisce le dovute protezioni, la nostra idea è di trovare una collocazione più adeguata per l’assistenza sociale. E restando in quell’area sarà opportuno mettere mano anche alla biblioteca: l’area è piccola e gli orari non sono adatti, inoltre intendiamo sviluppare ancora di più l’offerta di attività culturali che partano da quel luogo».

Una riqualificazione che Progetto Futuro intende estendere anche agli spazi di aggregazione pubblici: «abbiamo appena fatto la nostra festa di presentazione ai giardini di via Da Vinci, quello è uno spazio che va assolutamente valorizzato e riqualificato innanzitutto con una buona illuminazione e una maggior tutela degli spazi di accesso. Lo stesso va fatto anche ai campetti dietro le scuole medie, che vanno rilanciati e valorizzati».

Discorso a parte viene fatto per il centro storico dove, e su questo punto esiste una condivisione di priorità con la maggioranza uscente, «il progetto con il FAI per casa Macchi deve essere un volano da qui ripartire – spiega Lotti che, però, aggiunge -. Casa Macchi però non basta. serve un lavoro molto impegnativo per integrare quel progetto con il tessuto urbano e i percorsi come la via Francisca che passano da li. Così e con un piano di incentivo per il recupero del patrimonio edilizio potremo rilanciare il centro. Magari anche altre idee come una maggiore pedonalizzazione e lo spostamento dell’area mercato. In generale a Morazzone dovrà valere sempre di più il principio che non si può più consumare suolo ma bisognerà incentivare la ristrutturazione dell’esistente».

Chiediamo al candidato di raccontarci un ultimo punto del suo programma e il discorso si sposta sul lavoro: «con la crisi della Mam collettori Morazzone ha vissuto un vero e proprio dramma – racconta Mario Lotti -. Quella fabbrica era fonte di sostentamento per molte famiglie morazzonesi e dunque l’impegno per il lavoro, per quanto possano fare le amministrazioni comunali, deve essere centrale. Noi abbiamo pensato ad un progetto sulle startup che si compone di formazione e corsi per l’imprenditoria, spazi per incentivare l’imprenditoria giovanile, momenti di incontro tra investitori e innovatori e consulenza con esperti del settore. È un’idea ambiziosa ma sulla quale intendiamo lavorare se eletti il prossimo 26 maggio».