Risale a gennaio 2019 l’annuncio della fase finale della realizzazione della “Casa della salute”, progetto intrapreso dall’amministrazione uscente di Carnago. Si tratta di un progetto lungimirante, basato sulla riqualificazione di una struttura storica: lo scopo è costruire «uno spazio per i medici di base e un punto di riferimento per i servizi alla persona, per condividere informazioni e servizi», aveva dichiarato il vicesindaco e assessore al sociale Elena Castiglioni. Inoltre, già lo scorso gennaio i medici di base di Carnago erano diminuiti da cinque a quattro, e per questo il Comune aveva pensato di “giocare d’anticipo” e cercare di rendere il paese più attrattivo.

Oggi il cantiere della “Casa della Salute” è concluso, ed è prevista per sabato 11 maggio la presentazione ufficiale per illustrarne gli spazi e le funzioni, per poi presentare anche il progetto app “Casa della Salute”, che servirà principalmente per le prenotazioni delle visite mediche.

A causa dei tempi prolungati prima della presentazione della struttura e per i tanti aspetti non ancora chiariti in merito al progetto sono emerse molte critiche, mosse principalmente dai membri della minoranza in consiglio comunale e, oggi, dai due candidati avversari di Elena Castiglioni, nelle recenti occasioni di dibattito pubblico in vista delle elezioni amministrative.

Le principali critiche mosse da Barbara Carabelli, candidata sindaco con la lista Vivere Carnago e Rovate, mirano all’incertezza in cui è avvolto l’intero progetto: «Siamo partiti bene con i tavoli di confronto per valutare cosa fare dell’ex falegnameria ed ex area Macchi, ma poi su tutto è calato il silenzio», ha dichiarato. Gli aspetti conosciuti del progetto sembrano dunque molto ridotti: si tratta di una struttura di circa 240 mq, non ampliabile, utilizzata dai medici di base ma nella quale saranno previsti un numero di ambulatori inferiore al numero degli stessi medici operanti sul territorio.
Gli aspetti non chiari sono invece molti, secondo Barbara Carabelli: non sono mai stati chiariti i termini di effettiva gestione della struttura, come saranno assegnati gli spazi o che servizi dovrà fornire nella pratica. Anche in merito alle verifiche sanitarie la candidata alimenta il dibattito: «è sintomatico evidenziare come solo ad un avanzato stato di esecuzione l’amministrazione comunale verifichi e faccia chiedere il formale parere igienico–sanitario alla competente ATS e Regione» ha dichiarato, aggiungendo che sarebbe stato più appropriato chiedere il parere di competenza prima dell’inizio dei lavori.

Altra critica mossa dalla candidata di Vivere Carnago e Rovate concerne l’ipotetico passaggio tra Casa della Salute e Bica: secondo la normativa vigente tuttavia uno studio medico deve necessariamente avere un ingresso indipendente, e deve essere eliminata ogni comunicazione tra le due strutture.

Sull’altro versante, ma sul comune fronte delle accese critiche al progetto Casa della Salute si schiera Dante Castiglioni, candidato sindaco per la lista Lega – Impegno Civico per Carnago e Rovate: «come altri progetti perseguiti da questa maggioranza anche questo non vedrà il termine entro il 26 maggio» ha dichiarato.

Le criticità del progetto “Casa della Salute” evidenziate da Dante Castiglioni sottolineano il ritardo di base nella realizzazione del progetto, stimolando dubbi sull’effettiva funzionalità e durabilità della struttura.
Punto focale della critica mossa dall’esponente della lista Lega – Impegno Civico per Carnago e Rovate è la scarsa attrattività e funzionalità del progetto: «I neodiplomati in Medicina Generale sono tenuti a un trienni di formazione sul campo, quindi se non si agevola il passaggio dei medici il rischio che si rivolgano a centri che offrono una medicina di gruppo fuori paese è molto alto, con la reale criticità che tra qualche anno Carnago non avrà più medici di base» ha dichiarato. La critica si concentra dunque sulle carenze della struttura, portando potenzialmente i giovani medici a scegliere centri polifunzionali in grado di agevolare meglio il loro operato invece della “Casa della Salute” di Carnago.

La scarsa appetibilità del progetto e della struttura per medici e specialisti potrebbe dunque essere la criticità più marcata soprattuto sul lungo termine, secondo Dante Castiglioni: «e negli anni a seguire, quando andranno in pensione i medici che hanno un loro ambulatorio di proprietà, si accuserà scarsità di spazi anche per i futuri medici di base».