Dalle 9 di mattina ha presidiato la via Garibaldi con il gazebo ben visibile tra le bancarelle del mercato. Selvino Beccari parla e stringe mani, ascolta e distribuisce il programma elettorale della sua civica “Viva Gavirate”!.

« Il disagio maggiore che abbiamo colto durante questi incontri con la popolazione – spiega Beccari – è l’isolamento di Gavirate, un tempo centro di riferimento e polo attrattivo, oggi diventato un castello quasi inaccessibile. L’amministrazione attuale ha deciso di chiudere i suoi ponti. Ha un atteggiamento ripiegato che poi, però, si riverbera sulla collettività. Secondo noi, occorre restituire a questa città il suo ruolo di punto di riferimento del Medio Verbano, riallacciare i rapporti con i sindaci limitrofi e iniziare a costruire reti e progetti integrati».

Il tema della solitudine è, secondo il candidato sindaco di Viva Gavirate, è strettamente connesso alla percezione di sicurezza che ha la popolazione: « La gente non ha paura e mi sembra di capire che il problema della sicurezza è sentito ma senza troppa ansia. Certo che, se avessimo un centro affollato e vivace, anche  camminare e vivere Gavirate si potrebbero fare in modo più sereno».

Il secondo tema che sta a cuore alla lista civica che vuole interrompere l’amministrazione di Silvana Alberio è l’ambiente: « Ho girato per i diversi rioni e , mi dispiace dirlo, ma nelle frazioni ho trovato situazioni al limite della decenza. Scarichi di liquami, odori maleodoranti. Secondo me, non c’è la volontà di andare fino in fondo e risolvere il problema. Quella degli scarichi è sicuramente un’emergenza, alla luce poi degli investimenti che Regione Lombardia farà per il risanamento delle acque del lago. È sbagliato alzare le braccia e spiegare che non si può fare una vera opera di bonifica. Questo è un tema importante, su cui vale la pena impegnarsi anche economicamente: non si può sentire una risposta che si basa solamente su questioni meramente ragionieristiche . Su questi punti occorre davvero crederci e impegnarsi. Così come gli odori dall’altra parte del paese. Ci vuole impegno: un atteggiamento bonario e di tolleranza non è rispettoso di chi, quei problemi, li denuncia con insistenza».

Oltre ai due temi centrali della sua visione politica, per Selvino Beccari la futura amministrazione dovrà puntare sull’ascolto e la collaborazione: « I tavoli dovranno essere la soluzione dei problemi. Tavoli istituzionali ma anche occasionali per risolvere questioni urgenti. Occorre coinvolgere i cittadini e, con loro, i funzionari comunali che gestiscono la macchina dell’amministrazione. Il confronto dovrà essere la regola».

E la partecipazione sarà richiesta anche alle tante associazioni che si muovono sul territorio: « Sono davvero moltissime, un’importante risorsa su cui fare leva per rimettere in moto la nostra comunità».

Sul fronte culturale, Selvino Beccari vedrebbe il ritorno in campo di Romano Oldrini, un personaggio che ha ancora molto da dire.

Accanto al candidato Beccari, c’è il giovanissimo Ludovico Papalia che, nella lista Viva Gavirate, ha trovato ascolto per le sue idee: « Ci siamo trovati sul piano della condivisione. C’è spazio per ogni idea che viene accolta e integrata. Purtroppo, sempre di più vediamo che la politica ignora noi giovani e questo perchè non siamo una categoria di elettori molto determinante. Tutti lavorano con la finalità del voto. Invece noi chiediamo un progetto a dieci anni e più, un’idea di futuro vera perchè questo è il nostro orizzonte. Ho deciso di impegnarmi per chiedere spazi per noi giovani: non solo biblioteche, ma luoghi veri d’incontro dove i giovani possano condividere passioni e interessi».

Di giovani, al mercato, ce ne sono ben pochi.  Ma Viva Gavirate arriverà anche a loro.