Un confronto decisamente anomalo, con due soli candidati sindaci su cinque presenti. La vera notizia sta in questo, nel dibattito – organizzato da mesi – rifiutato “a monte”, con giustificazioni di diversa natura. Nulla hanno potuto le rassicurazioni su modalità prestabilite e garanzie di imparzialità: Domenico Aiello, Fortunato Costantino ed Enrico Puricelli hanno preferito non presenziare al dibattito organizzato in oratorio da un gruppo di giovani e annunciato ormai molto tempo fa (ne parliamo qui).
Un centinaio le persone presenti nella Sala San Rocco dell’oratorio di via Statuto. “Addetti ai lavori” (forse anche in misura minore rispetto ad altri dibattiti simili) e semplici samaratesi.Il confronto tra i due candidati presenti – Alessandra Cariglino e Tiziano Zocchi – si è svolto serenamente e nel pieno rispetto dei tempi concessi per rispondere e nell’ordine di alternanza, senza favorire nessuno dei due. Cariglino e Zocchi hanno potuto presentare dei punti dei loro programmi – come i servizi sociali, dove intervenire nelle strutture scolastiche di Samarate, le politiche culturali ed ambientali – e, anche nel caso di differenza di punti di vista, nessuno dei due ha contrastato ciò che l’avversario stava dicendo. Forse erano solo amareggiati per la diserzione degli altri tre, ma senza giudicare la loro decisione o la gestione della campagna elettorale altrui, polemizzare o attaccare la loro presentia in absentia.
Non è, però, passata inosservata la polemica sollevata dall’assente Domenico Aiello e dalla sua lista “Alternativa per Samarate” in merito al destino delle strutture sportive:«Una nuova convenzione era normativamente impossibile dato che ci sono due associazioni sportive che chiedono lo stesso campo», ha detto Alessandra Cariglino, «nessuno ha detto che le due società di calcio rimarranno senza campo al punto di doversi allenare in trasferta: le due squadre avrebbero in concessione la priorità di orario in accordo con chi vincerà il bando». Più critico, sul punto, è stato invece Zocchi, che del resto viene dall’area dell’opposizione.
Dopo un’ora di confronto, c’è stato anche spazio per qualche domanda dal pubblico, diretta e non mediata. «E la Fondazione Montevecchio?». Per Zocchi dovrebbe continuare continuare ad esistere, «il Comune da solo non ce la farebbe a gestirlo in proprio». Concorde anche la Cariglino, che propende più per uno studio su come gestirla al meglio. Entrambi hanno concordato che il valore aggiunto è la maggiore flessibilità della Fondazione rispetto alle rigide procedure dell’ente pubblico, prima ancora che il risparmio economico. Altre domande hanno riguardato recupero dei centri storici e parcheggi.
Un confronto, quindi, civile, moderato – forse un po’ troppo – ,gestito in modalità super partes, con di fronte un pubblico vero, in carne ed ossa, e variegato che ascolta ma che ha anche la possibilità di fare domande scomode e non. Forse chi ha disertato temeva proprio loro, non le modalità del dibattito o gli organizzatori.