Walter Lomi è il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle di Fagnano Olona. Attivista di lunga data, lavora come Ehs specialist, responsabile della sicurezza, all’iterno di un’azienda chimica di Solbiate Olona. È un perito chimico industriale ma non è un fagnanese doc, qui è venuto a viverci nel 2004.

Partiamo subito dall’ipotesi che troverete sul tavolo se verrete eletti e cioè la realizzazione di un polo logistico-industriale da 300 mila mq e 350 posti di lavoro in gran parte sul territorio di Fagnano Olona. Qual è la vostra posizione sul punto?

«Credo che buttare via 300 mila metri quadri di area verde sia uno spreco di suolo enorme ma è anche vero che se Fagnano dice no ce lo ritroveremmo pochi metri più in là. L’operazione porterebbe nelle casse del Comune qualcosa come 6 milioni di euro. Noi siamo per un referendum consultivo. Faremo così per ogni grosso progetto».

Parliamo di democrazia diretta. Come intendete svilupparla in un comune come Fagnano Olona?

«Vogliamo ampliare il bilancio partecipato andando oltre il progetto “Sbilanciamoci”. È una cosa ottima che vogliamo ampliare anche alle opposizioni con un quota di bilancio partecipato delle minoranze. Pensiamo ad un capitolo da assegnare ad un progetto che le minoranze vogliono portare avanti tutte insieme. Infine il referendum consultivo per ogni decisione impattante sulla popolazione».

Come giudica l’indagine della magistratura milanese sulla tangentopoli varesotta?

«Io spero che quest’indagine influisca pesantemente su Forza Italia. Questo scandalo ha colpito molto i cittadini e stupisce che un personaggio come Caianiello, condannato e interdetto dai pubblici uffici, potesse parlare con tutti i livelli amministrativi, fino al presidente della Regione. Ai cittadini che mi chiedono cosa ne penso rispondo che è uno schifo enorme e che a Roma un personaggio indagato in giunta l’abbiamo cacciato (riferendosi al presidente del consiglio comunale di Roma Marcello De Vito, arrestato nell’indagine sulle mazzette per lo stadio della Roma)».

Quest’indagine sembra essere, per voi, il cavallo di Troia col quale puntate ad ottenere la chiusura dell’inceneritore di Accam

«Siamo stati e siamo sempre dello stesso parere. Accam deve chiudere il prima possibile. Non abbiamo ancora ragionato su cosa faremmo delle quote che abbiamo nella società ma è chiaro che dovremmo dare, come comune, un segnale forte».

Quali sono le vostre proposte sul tema ambientale?

«L’ambiente ha un grosso spazio nel programma. Prima di tutto vorremmo portare la raccolta differenziata oltre il 75% attuale che è già un buon risultato, ad esempio con la raccolta puntuale. Sull’ Olona sappiamo che ha bisogno di un radicale risanamento. Noi vorremmo risanare le sponde dall’amianto. Insieme alle associazioni come i Calimali vorremmo rivitalizzarelo anche dal punto di vista turistico, sfruttando anche l’opportunità dataci dalla via Francisca. La nuova giunta regionale sembra essere aperta al recupero ambientale, speriamo che ci possa aiutare».

Fuori programma. C’è qualche proposta che pensate di realizzare e che non è nel programma?

«Sì, c’è la proposta di un cittadino che volgiamo appoggiare. L’idea è quella di riscoprire l’ex-cinema Apollo. La struttura è in vendita da una decina di anni. Vorremmo proporre l’acquisto della struttura ai cittadini con una sorta di azionariato popolare  per poi regalarlo al Comune che dovrà occuparsi del suo recupero funzionale. C’è una legge che fino al 2021 mette a disposizione fondi per recuperare i cinema chiusi. Si tratta di fondi prioritariamente destinati a piccoli comuni e abbiamo poco tempo per farlo».