Il logo di “Insieme si può” è un ponte che unisce i due campanili, quello di Gazzada e quello di Schianno. L’ antagonismo tra le due parti del paese è questione “antica” difficile da superare, ma Francesco Bosco punta ad essere il “sindaco di tutti”.

«La prima cosa che rimprovero alla passata amministrazione è la mancanza di comunicazione con il cittadino – spiega il candidato di “Insieme si può”, geometra, in passato responsabile dell’ufficio tecnico del Comune – Solo se rappresenti tutti puoi cercare di unire il paese. In questi anni ho avuto modo di seguire molto da vicino la vita amministrativa: dal 1985 seguo ogni consiglio comunale, è stata una scelta precisa. Credo di sapere quale siano le necessità del mio paese».

Qualche retroscena dei fatti che hanno preceduto la decisione di candidarsi: «Non è stata una scelta d’impulso, tutt’altro. A luglio sono stato contattato sia da Paolo Trevisan che da Alfonso Minonzio che in quell’epoca stavano lavorando ognuno ad una propria lista. Io sono stato chiaro, ho detto che se le trattative fossero andate troppo per le lunghe e non ci fosse stata chiarezza avrei corso da solo e così ho fatto. Nella lista ci sono molte persone che conosco, che hanno in qualche modo lavorato con me come ad esempio Antonio Della Ragione, l’unico candidato che non vive in paese. L’ho conosciuto quando lavoravo come volontario in alcune zone colpite dai terremoti, Antonio è un funzionario della Provincia. C’è stata subito un’intesa e abbiamo deciso di provare a fare qualcosa insieme».

Sono molti gli appunti che Francesco Bosco muove all’amministrazione leghista che ha governato per dieci anni: «La premessa fondamentale è che ho massimo rispetto per chi si candida perché ci vogliono passione e un pizzico di follia per governare un paese. Non è impresa semplice e io questo lo so bene. 
Resta però un fatto: questa amministrazione ha avuto la fortuna di gestire denari pubblici e non ne ha fatto un buon uso. Penso alla piazza Galvaligi e alle opere di compensazione . Su piazza Galvaligi c’è molto da fare per rimediare ad un’opera mal eseguita: la pavimentazione è tutta da rifare, bisogna riqualificare l’ex municipio, una struttura con un potenziale ancora molto alto che è stata utilizzata per anni come baracca di cantiere per la piazza. Il centro di Gazzada ha bisogno di tornare ad esseri vivo e dignitoso».

Bosco fa qualche considerazione anche sulle opere di compensazione: «Il progetto della ciclabile è interessante ma io avrei speso quei soldi per migliorare la viabilità e realizzare nuovi parcheggi. I costi di manutenzione di una pista ciclabile possono essere insopportabili per una piccola amministrazione».
A Schianno invece chiedono a gran voce un nuovo negozio di alimentari e una viabilità più sicura.

«Ci impegneremo per la realizzazione di una rotonda tra la Sp57 e via per Lozza a Schianno, la zona del campo sportivo. 
A tutti è capitato di trovarsi a quell’incrocio e dover aspettare interminabili minuti prima di riuscire ad immettersi sulla provinciale in direzione Lozza. La velocità dei veicoli che sopraggiungono e il traffico nelle ore di punta rende l’incrocio pericoloso e difficilmente praticabile».

Queste sono solo alcune delle proposte presenti nel programma di “Insieme si può” che verrà presentato giovedì 16 maggio alle ore 21 al Circolo di Gazzada.
Mercoledì 22 maggio invece sarà presente al confronto elettorale con gli altri due candidati sindaci, Marco Maffiolini e Paolo Trevisan, all’oratorio di Schianno (ore 21) (qui l’evento)

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