Grande successo al teatro di via Dante per l’incontro “Quale futuro per l’Europa?” organizzato dall’associazione Area Giovani di Castellanza.

Nel contesto di una partecipazione trasversale della cittadinanza è da segnalare la grande presenza di giovani che hanno affollato la sala, chi prendendo appunti o addirittura rimanendo in piedi per tutta la durata del dibattito, che ha saputo tracciare un po’ lo stato dell’arte di dell’Unione Europea alla vigilia delle elezioni, il 26 maggio prossimo:“Il nostro obiettivo non è pretendere di fornire tutti gli elementi necessari al voto- dichiara il presidente di Area Giovani Alessio Gasparoli– vogliamo solo preparare ad esso tramite la conoscenza dell’istituzione che siamo chiamati ad eleggere”.

L’attenta moderazione di Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, rileva subito due aspetti positivi per quanto concerne l’odierno appuntamento elettorale: “Prima di tutto sono le prime elezioni dove si parla veramente di Europa, non sono rilegate al ruolo di termometro politico dei vari Paesi. Secondo fatto importante è che sono spariti, almeno in campagna elettorale, i temi della disgregazione dell’Unione e dell’uscita dall’euro, argomenti molto forti prima del 4 marzo. Ora la sfida sta nel recuperare un ruolo centrale nelle sue istituzioni, che l’Italia, come paese fondatore, deve ambire ad influenzare”. Si passa poi al confronto vero e proprio, con Anna Maria Tarantola, ex dirigente Banca d’Italia e presidente RAI dal 2012 al 2015, Gianni Borsa, giornalista e corrispondente dell’agenzia di stampa SIR a Bruxelles e Don Walter Magnoni, responsabile del Servizio per la Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Milano.

Tanti gli spunti e le suggestioni nelle parole di Borsa, colui che più di tutti può vivere da vicino quella che sembra l’enorme macchina burocratica e decisionale delle istituzioni europee: “Siamo scossi da eventi che si contrappongono: c’è la Brexit, che deve suonare come un allarme, e ci sono 5/6 Paesi che chiedono a gran voce di entrare nella nostra Comunità. Il che vuol dire che forse, per i più deboli, quest’Europa qualche vantaggio ce l’ha, in primis pace, democrazia e sviluppo, traguardi che noi oggi diamo per scontati. Da soli geograficamente siamo piccoli, e solo l’unione ci può tutelare dai grandi attori internazionali di oggi quali i Paesi BRICS o gli Stati Uniti”.

Molto più tecnico e di carattere storico l’intervento della Tarantola, che ha ripercorso tutte le tappe fondamentali del percorso di integrazione europea: “Dopo il Manifesto di Ventotene abbiamo avuto una fase faticosa ma anche entusiastica verso una maggiore integrazione tra Stati fratelli, ma gli anni 2000, con l’emergere del terrorismo internazionale e lo scoppio della crisi hanno minato a fondo le radici di un’Europa solidale e sostenibile, il che ha fatto crescere quel sentimento di sfiducia del quale oggi siamo impregnati. Si può fare di più, certo, ma quasi mai si pensa a quello che l’Unione ha conseguito in questi 70 anni di vita: libertà di movimento, di idee, di commercio, la protezione sotto l’ombrello della moneta comune. L’ottimismo si crea grazie ad incontri come questo, passando poi per una riforma delle istituzioni, spesso appesantite dalla mole di lavoro che gli è richiesto”.

Don Walter Magnoni invece cita Papa Francesco, portatore delle Sguardo di Magellano: “Argentino, figlio di migranti e capo della Chiesa. Il Papa individua nella solitudine il problema più grande dell’Unione, acuita dalla crisi economica, conscio che per camminare verso il futuro serve conoscere il passato, recuperando la memoria dei dolori delle ideologie per impostare un dibattito più aperto”.

Infine, il saluto del sindaco di Castellanza Mirella Cerini: “Ringrazio tutti voi per essere intervenuti in numero, dimostrando che il bisogno e la voglia di informarsi sono alti, e che solo informandosi correttamente si può limare la distanza tra cittadini ed istituzioni. Grazie infinite all’associazione Area Giovani, che si conferma realtà meritevole e capace di mettere in campo argomenti di attualità con relatori all’altezza”. “Questa- chiude Fontana- è una platea di persone fiduciose, ma l’Italia in generale purtroppo non lo è, ma questa voglia di capire, di avere punti di riferimento è centrale per poter affrontare con determinazione le sfide del domani.”