Corrado Nazario Moro, è nato a Luino il 15 agosto 1954, risiede a Dumenza, ed è architetto, Dirigente Aler Varese – Como – Monza e Brianza – Busto Arsizio. Vanta parecchie esperienze amministrative: capogruppo di minoranza dal 1994 al 2004; sindaco dal 2004 al 2014; è stato  vice sindaco dal 2014 al 2019, oltre a ricoprire il ruolo di Consigliere Comunità Montana Valli Del Verbano. È membro del Direttivo Upel Varese.

Quali sono i motivi della sua candidatura?
«Dopo la decisione irrevocabile di Valerio Perugia attuale sindaco, di rinunciare al secondo mandato, non vi era alcuna opzione concreta ed alternativa. Ho dato la mia disponibilità ad un eventuale altro mandato a condizione che la lista fosse “costruita” all’insegna di un radicale cambiamento, con il coinvolgimento di giovani già attivi nelle varie Associazioni, in modo tale da preparare concretamente il futuro
del paese».

Come ha scelto i componenti della sua lista?
«Sono state valutate le esperienze già maturate in ambito amministrativo, nelle Associazioni, lavorative e le capacità nonché la reale disponibilità ad impegnarsi per amministrare il paese».

Le vocazioni del suo paese e le priorità da affrontare?
«Dumenza non ha grandi risorse proprie: non ci sono industrie o occasioni di lavoro importanti. Dopo la chiusura della Torcitura Valdumentina e della Casa Albergo San Giacomo si sono perse le principali fonti di lavoro. In compenso l’ambiente ed il territorio rappresentano un valore importante. Si devono quindi incentivare le iniziative che si muovono nell’ottica della valorizzazione del territorio e delle attività turistiche».

Come si immagina il paese tra cinque anni?
«Cinque anni non è certo un arco temporale che possa permettere un cambio di rotta radicale. In un arco di tempo così limitato si devono porre le basi per cercare di dare impulso a quelle attività che consentano da un lato la valorizzazione del territorio e dall’altro a chi le sviluppa, di ottenere un reddito che permetta di vivere dignitosamente.
Mi immagino un paese dove: siano recuperate le aree agricole in passato utilizzate ed ora abbandonate; siano eseguiti interventi di regimazione dei boschi anche privati al fine di limitare i dissesti idrogeologici molto frequenti nonché la possibilità che si sviluppino incendi;
sia posta attenzione al territorio anche attraverso una variante al PGT; sia instaurato un rapporto con i cittadini che consenta un maggior confronto ed una maggiore condivisione sulle decisioni da assumere».

Quale sarà la prima misura che adotterà una volta eletto sindaco?
«Abbiamo un progetto di rifacimento dell’illuminazione pubblica fermo da anni per varie vicissitudini. Dobbiamo concludere questo progetto e trasformare l’illuminazione pubblica a LED in modo da ottenere un risultato migliore dal punto di vista tecnico ed un vantaggio economico per il Comune nel rispetto delle norme ambientali».