Giuseppe Iocca è in piena campagna elettorale. Incontri, porta a porta, volantinaggi.
È il candidato unico del suo paese, un messaggio di stima perchè si è ben lavorato. Ma il rischio di non venire eletti è latente: « Se l’astensionismo prevarrà,  il comune sarebbe commissariato e sarebbe un vero danno per la comunità. I progetti in corso verrebbero bloccati, i finanziamenti già esistenti si fermerebbero. Per non parlare dei costi di gestione e la retribuzione per lo stesso commissario. Così, da una situazione di gratificazione personale si rischia di buttare all’aria tutto».

Ecco perché la sua campagna elettorale è comunque Intensa.
« Certo. Vorrei anche arrivare ad avere un segno tangibile da parte dei miei concittadini. Se alle urne si recasse un’alta percentuale di aventi diritto, questo sarebbe indiscutibilmente un chiaro messaggio per me e la mia squadra, per come abbiamo amministrato in questi anni».

Squadra riconfermata?
A parte due consiglieri che si sono ritirati per motivi di lavoro, sono tutti convinti di proseguire. Le novità riguardano ex amministratori: come l’ex sindaco Luigi Franzetti con il quale io ho iniziato e l’allora assessore Agostino Ruspini. Ci sono poi Baragioli della Pro Loco e Isabella Mandracchia che ha la figlia che frequenta la primaria a Malgesso e vuole dare una mano

I fiori all’occhiello della sua passata amministrazione?
Le opere pubbliche, innanzitutto. Abbiamo investito parecchio grazie ai fondi arrivati attraverso l’Unione. Parliamo dei 350.000 euro impiegati per le principali opere di asfaltatura delle strade cittadine. Un intervento fatto nel 2016. Parliamo dei 150.000 euro impiegati per l’illuminazione pubblica, tutti fari a led e con contatore. Poi ci sono altre opere come la riqualificazione energetica della scuola primaria dove abbiamo rinnovato tutti gli infissi che erano lì da ben prima che io frequentassi da alunno quelle aule. L’istituto oggi è a norma, compresa la certificazione di collaudo statico rilasciata dai vigili del fuoco. Potrei continuare anche con opere minori che hanno interessato il cimitero, l’area davanti al comune.
Segni evidenti e tangibili dell’idea vincente di unirci con i comuni limitrofi. Mi auguro che la cittadinanza colga i vantaggi e si esprima favorevolmente nel referendum che andremo a fare.

Cosa rimane da fare?
La fusione. L’Unione è stato un cambiamento epocale. Dopo i primissimi mesi di difficoltà, oggi siamo pienamente convinti che sia stata una decisione vincente e i vantaggi sono evidenti. Così possiamo anche guardare al futuro con importanti progetti come un edificio polivalente che ospiti manifestazioni pubbliche. Oppure una pista ciclabile che colleghi i tre comuni e poi si immetta nell’anello attorno al lago di Varese. I primi cantieri, però, visto che i soldi ci sono già, saranno legati al marciapiede che collega l’oratorio con il parco pubblico. Dobbiamo anche allargare il cimitero e proseguire con le asfaltature che mancano.
Insieme agli altri comuni rifaremo il PGT integrato: per Malgesso sarà l’occasione per dotarsi di uno strumento più in linea con le nuove direttive. Non si pensi che questo strumento servirà per avere altro cemento: le leggi esistenti sono sufficienti a regolamentare la materia, con il nuovo piano sbloccheremo alcune situazioni e collocheremo all’interno nel nuovo paese le opere determinanti.

Quali idee sul piano sociale?
Amplieremo il servizio di trasporto per chi ha bisogno di cure mediche e visite, ma agevoleremo anche i ragazzi nei trasporti verso sedi di studio: abbiamo numerosi volontari che useranno il parco macchine comunale.  Con il reddito cittadinanza, inoltre, potremmo avere forze nuove da impiegare nelle opere di pulizia di tutte le aree comuni come cimitero e parcheggi. Continueremo, infine, a collaborare proficuamente con la scuola con cui abbiamo avviato importanti progetti di cittadinanza legati al riciclo e al rispetto dell’ambiente. Dall’asilo alla primaria: abbiamo delle “green school” che crescono le future generazioni.

Quindi, domenica sera per lei sarà già chiaro cosa succederà nei prossimi anni. Senza attendere l’urna
Mi dispiace che nessuna altra lista sia scesa in campo. Un po’, ripeto, è il segno che abbiamo lavorato bene. Io sono portato a vedere il bicchiere mezzo pieno. C’è comunione d’intenti e condivisione degli obiettivi. Il problema che nessuno voglia mettersi in gioco è perchè la politica richiede energie e grande responsabilità.