Federico Mazzuccato, classe 1995, di Casalzuigno, è il contendente alla poltrona di sindaco di Brinzio insieme a Roberto Piccinelli con la sua lista “Brinzio Cresce“. Per lui si tratta di una “prima assoluta” per la politica e per la vita amministrativa. Cosa lo ha spinto a candidarsi? Abbiamo provato a chiederlo direttamente a lui.

Innanzitutto, Proviamo a ripassare la sua storia, politica e non…
«Sono diplomato in Informatica e ora lavoro come tecnico analista in una azienda della zona. Politicamente, prima di questa non ho mai fatto nessuna esperienza: è la prima volta per me e per la maggior parte della mia lista».

Cosa vi ha convinto a mettervi in gioco?
«Siamo un gruppo di ragazzi che si conoscono da un po’. Abbiamo tutti una grande passione per la politica e, vista la grande tornata delle amministrative, ci siamo detti: “perchè non provare?”»

Facevate già parte di un’unica associazione, un comitato, un gruppo omogeneo?
«Non avevamo un gruppo di ritrovo: molti di noi si conoscevano dai tempi della scuola, altri sono semplicemente amici»

Siete di Brinzio, o conoscete Brinzio per qualche particolare motivo?
«No, non siamo Briniziesi. Siamo però tutti dei dintorni: io arrivo da Casalzuigno, altri da Brezzo di Bedero, Rancio Valcuvia. Però conosciamo Brinzio perchè molti di noi camminano in montagna. Così, non siamo conosciuti ma conosciamo il paese».

Come mai avete puntato su Brinzio?
«In realtà avevamo diverse opzioni: nei nostri paesi di provenienza c’erano liste fortissime, cosi, come prima prova, abbiamo deciso di guardarci intorno: queste sono elezioni dove per molti comuni il rischio che non si presentasse proprio nessuno era alto. Così, ci siamo accorti che a Brinzio non si riusciva a formare una lista, abbiamo pensato a quanto fosse brutto un paese commissariato, e cosi abbiamo deciso di provarci noi. Tant’è vero che la nostra lista è stata presentata all’ultimo, poco prima del termine delle presentazioni».

La vostra è una lista civica quindi difficile da collocare nell’arco politico. Quali sono però i valori che la animano?
«Noi siamo tutti molto giovani, perciò abbiamo una certa attenzione al discorso ambientale, perchè è un argomento importante e da cui non si può più prescindere, sia da destra che da sinistra. Vogliamo tutti impegnarci su questo. Nessuno di noi è scritto a partiti politici, diciamo che abbiamo simpatie simili ma non tutti nella stessa direzione. In linea generale, guardiamo favorevolmente al modello di governo della Regione Lombardia degli ultimi anni, con i governatori Maroni e Fontana».

Ci potete elencare tre cose che, se eletti, farete per Brinzio?
«Innanzitutto, sapendo che molti piccoli paesi hanno poche entrate, ci rendiamo conto che il bilancio è stretto per promettere subito nuove mosse. La prima cosa perciò sarà una valutazione delle spese attuali e la verifica della possibilità di ridurle, anche con manovre di riduzione di impatto ambientale, come per esempio l’illuminazione a led, che permette la riduzione degli sprechi con risparmio energetico che permette risorse aggiuntive. Poi, è vero che le risorse sono quelle che sono, ma ci sono tante possibilità: i fondi del decreto legislativo 152 del 2006, che prevede contributi per i piccoli comuni a tutela dell’ambiente e del territorio e altri fondi regionali europei o statali che si possono sfruttare per cercare di fare qualcosa in piu di quello che finanze del paese. Inoltre, Brinzio è già di per sè un polo attrattivo per un certo tipo di turismo che ama la natura, e quindi lavoreremmo per puntare su queste cose, magari in modi diversi e “economici”: mantenendo puliti i sentieri e puntando su uno sviluppo social del paese, facendo cioè vedere cosa Brinzio ha da mostrare, sfruttando le nuove tecnologie. Tra di noi c’è chi lavora già su marketing e ambiente, e quindi abbiamo già qualche competenza interna. Infine, per noi è importantissimo mantenere vivo il paese: interfacciarci perciò con i gruppi che creano eventi e feste, portando altre persone a Brinzio, perchè queste manifestazioni portano a Brinzio soldi e turisti. Lo faremmo naturalmente collaborando con le associazioni già esistenti sul territorio: il comune vuole in questo caso fare da interfaccia tra loro, facilitandole e coordinandole».

Conosce il suo contendente, ha qualcosa da dirgli?
«No, non saprei dirle. Non posso e non voglio dire niente a proposito: certo che è in politica da nove mandati consecutivi. Ha fatto un lavoro buono, ma registro il fatto che è li da molto. Noi potremmo rappresentare una scossa».