Una sala affollata in ogni angolo e persone che hanno ascoltato il dibattito dal pianerottolo esterno, affacciate alla finestra. Pare stia a cuore il futuro di Caronno Varesino ai suoi abitanti che hanno seguito il faccia a faccia tra Raffella Galli, Maria Rosa Broggini e Galileo Mongera, i tre candidati alle prossime amministrative, con attenzione e partecipazione.

Certo la situazione a Caronno non è semplice: si arriva alle elezioni in un clima tutt’altro che pacifico. Il sindaco cede il posto a Raffella Galli non potendosi più ricandidarsi, ma gli ultimi mesi sono stati contraddistinti da conflitti all’interno della giunta e defezioni importanti: Maria Rosa Broggini era infatti un’assessore di Mario De Micheli, il sindaco, e ha lasciato l’incarico “sbattendo la porta” per dar vita ad una lista propria “SiAmo Caronno”.

Temi appena sfiorati, lunedì sera al circolo Acli di Caronno, ma che hanno aleggiato per tutta l’incontro. Il dibattito, moderato da Varesenews, si è concentrato sui temi “caldi” per il paese e le domande del pubblico indirizzate ai candidati hanno permesso di entrare nel cuore delle questioni. L’incontro si è aperto con un minuto di silenzio in ricordo di Assunta Di Martino, la mamma di cinque figli che viveva a Travaino e che ha perso la vita in un incidente stradale la scorsa settimana (qui l’articolo).

Villa Menni, i progetti per giovani e gli anziani, la viabilità, i servizi sociali sono argomenti trattati nei programmi dei singoli candidati con poche differenze se non la modalità di approccio: la Lega viaggia lanciata sui binari della “continuità”, la professoressa Broggini, storica insegnante di matematica, più agguerrita e decisa a risolvere i problemi ancora aperti, Galileo Mongera di Lista Civica per Caronno molto concreto e consapevole del fatto che su temi quali PGT, destinazione di Villa Menni e aiuto alle realtà economiche del paese occorra tempo e uno studio approfondito (“ma imparo presto” ha ripetuto più volte).

Insomma, il carattere dei tre candidati e il metodo di gestione della “cosa pubblica” sono emersi con una certa chiarezza. Ora la parola passa ai cittadini.