Svizzera e Piemonte: ciascuno a casa propria o luoghi di condivisione? Risponde alla domanda Fabio Passera, sindaco in carica che si ricandida a Maccagno con Pino e Veddasca con la lista “Impegno civico”.

«Questo è un tema davvero affascinante e che riteniamo alla base dello sviluppo futuro del nostro territorio. Intanto la risposta: Svizzera e Piemonte sono assolutamente luoghi di condivisione. A partire da quello straordinario punto in comune che è il lago. Un enorme veicolo turistico, una primaria via di comunicazione da dove iniziare a cercare di risolvere mille problemi che sono simili per tutti questi territori.
Il brand “lago Maggiore” e quello delle Isole Borromee sono conosciuti in tutto il mondo, ma qui si fatica ancora a fare squadra. E’ inutile il tentativo di qualche singolo di provare a dare risposte estemporanee, preferiamo piuttosto iniziative più strutturate come lo sconto
per i residenti sul biglietto di libera circolazione a cura della Navigazione Laghi».

«Crediamo che le Istituzioni debbano necessariamente ritrovarsi attorno ad un tavolo comune per mettere finalmente in campo una strategia capace di incidere veramente. Da qui parte l’esigenza di una maggiore copertura del servizio navigazione, in grado di garantire il costante contatto tra le tre sponde del lago. Allungando l’apertura degli scali più importanti, a partire da quello di Maccagno. Ma anche proseguendo sul progetto della via d’acqua tra Locarno e Venezia: un percorso ricco di fascino, e soprattutto l’ammissione di una vera e propria “autostrada” che merita di essere maggiormente sfruttata. Turismo, ma non solo».

«Penso all’enorme flusso di frontalieri che ogni giorno varcano la frontiera di Zenna: nessun mezzo come il battello potrebbe permettere di collegare la nostra sponda con Locarno, togliendo dalla strada centinaia di auto. Noi su questi temi stiamo ragionando da tempo con i nostri vicini del Gambarogno. Con loro abbiamo stretto un fitto scambio di informazioni legate proprio ai trasporti, ai flussi dei frontalieri, al tema della ferrovia. Ma anche alla sicurezza, al controllo delle frontiere, alla gestione del tempo libero e della cultura. Tra realtà confinanti è indispensabile  condividere problemi e strategie, che pur devono tenere conto del diverso quadro normativo entro il quale si muovono.
Un altro tema che vorremmo sottolineare è quello di un omogeneo comportamento da parte delle Autorità di Bacino piemontesi e varesotte. E’ auspicabile un accordo quadro tra le due Regioni (Lombardia e Piemonte), affinché non si vengano a creare situazioni di evidente concorrenza tra le due sponde, con tariffe e modalità di utilizzo tanto difformi in merito ad assegnazioni di posti barca e gestione dei canoni demaniali. Bisogna tornare a ragionare sul bacino lacuale senza distinzioni, negative per tutti».

«Per tornare alla domanda di partenza, la nostra idea è esattamente quella di una maggiore condivisione delle idee e di sviluppo e di progetto, capace di far ragionare gli amministratori su tavoli e argomenti comuni. Serve, lo ripetiamo, una regia forte, in grado
di dettare tempi e priorità ed evitare che si sprechino nuove occasioni per recuperare il tempo perduto».