L’emergenza profughi in Italia ha segnato profondamente la comunità di Marzio, dove da anni c’è una forte presenza di immigrati, ospitati in strutture ricettive del minuscolo paese.

Sulla questione punta l’attenzione il candidato sindaco Michele Sartoris, che vorrebbe far comprendere agli albergatori locali l’importanza di riportare il paese a risplendere come luogo ideale in cui vivere e lavorare.

«Non sono razzista non lo sarò mai – dice Sartoris, candidato sindaco per la lista “Marzio, la conca di smeraldo” – il fatto che voglio sottolineare è che per Marzio ho in mente un progetto di riqualificazione turistica sul modello dei paesi provenzali e sul modello dei prodotti tipici di eccellenza italiana. Questo significa permettere che alberghi, ristoranti, crotti, agriturismi e negozi propongano ottimi prodotti tipici, quasi unici, così da fare esplodere il nome Marzio in provincia di Varese, in Italia e, perché no, addirittura nel mondo».

Il problema, spiega Sartoris, è che alcuni albergatori, non avendo sufficienti risorse dal turismo, hanno deciso di ospitare richiedenti asilo. «Portandoli fino al 20% della popolazione di questo piccolo paese di 352 abitanti e snaturandolo completamente».

«Non mi ritengo razzista nel dire che i profughi devono stare in adeguate strutture più attrezzate e dedicate a loro – conclude Sartoris – I piccoli alberghi di paese devono eccellere per la loro bellezza, per la simpatia dei gestori, per l’offerta enogastronomica e diventare così il fiore all’occhiello della comunità. Mi piacerebbe che tutti lo capissero: se si dovesse creare questo indotto tutto il comune ne avrebbe grande giovamento, per chi viene a visitare Marzio da turista ma soprattutto per chi ci vive».