L’Azione Cattolica ambrosiana prende posizione su ciò che è avvenuto sabato 18 maggio a Milano, in piazza Duomo: al termine di un comizio elettorale dei partiti sovranisti e di estrema destra europei, il ministro degli Interni, Matteo Salvini, ha baciato la corona del Rosario, invocando la Madonna e chiedendone l’intercessione per la vittoria elettorale.

“In questi giorni di campagna elettorale ci stiamo domandando se davvero il mondo dei credenti cattolici si senta interpretato e attratto da chi non riconosce i limiti della politica, abusando dei simboli della fede cristiana per persuadere e condizionare la coscienza” si legge nel comunicato stampa diffuso dall’Azione Cattolica ambrosiana.

“Ci chiediamo se questo sia il modo per entrare in dialogo con i cattolici o se piuttosto sia linguaggio che coglie lo spavento, la fragilità e il deficit di comprensione della complessità che attanaglia moltissimi, noi cattolici compresi, che siamo nel mondo insieme a tutti gli altri. In questo secondo caso, chiediamo ai nostri governanti di stimolarci con spiegazioni chiare, proposte concrete e messaggi solidi che vanno in profondità anche quando si tratta di dichiarare che ci sono problematiche difficili sulle quali una risposta si sta ancora elaborando”.

Un appello inequivocabile quello lanciato dalla presidenza dell’Azione Cattolica ambrosiana ai governanti, a cui viene chiesto di indicare la giusta via da seguire “per costruire e non per distruggere”, utilizzando “toni amorevoli e mai perentori”.

“Abbiamo un gran lavoro da fare, a cominciare dalle imminenti elezioni europee e locali che ci chiedono di votare e far votare, di conoscere e scegliere, di permettere che la nostra fede ci renda donne e uomini del dialogo, con la schiena dritta e la tensione continua di essere fedeli al Vangelo e ai bisogni più autentici dell’uomo” si legge ancora nel comunicato.

A conclusione, la presidenza di Azione Cattolica ambrosiana lancia un invito a tutti, credenti e non credenti, cattolici e appartenenti ad altre confessioni: “Indigniamoci per l’ingiustizia, soprattutto per quella che danneggia i più deboli, i più piccoli, i più vessati dalle atrocità della vita: rispondiamo con un sussulto di tensione etica”.