Mirko Reto è candidato sindaco a Casciago con la lista civica Casciago Cambia, Lega, Forza Italia e Vivere Casciago e Morosolo.

Quarantatre anni compiuti in piena campagna elettorale (il 20 maggio), padre di tre figli (due gemelli di 11 anni e una bimba di 3), imprenditore da quando ha 19 anni, titolare di due aziende con 35 dipendenti in tutto nel ramo della tipografia e cartotecnicauna, l’altra in quello del food packaging e food con un occhio attento all’innovazione (lancerà presto un prodotto nuovo, il sushi veggy).

Tra le sue passioni la fotografia, l’enogastronomia e la cucina. Un difetto? Si fa prendere troppo dalle emozioni, mentre come pregio lui stesso si riconosce nell’essere perserverante fino al raggiungimento dell’obiettivo.

Come è nata l’idea di candidarsi a sindaco?
«Ho scelto due anni fa circa Casciago per viverci con la mia famiglia. Mi sono innamorato della casa e di Morosolo e ritengo che Casciago sia uno dei paesi più belli del circondario. Ho scelto di candidarmi perché vivendoci ho notato che manca qualcosa a Casciago, aggregazione, sociale tra i gruppi, manutenzioni».

La appoggia una lista che unisce i loghi di due movimenti civici e due partiti politici. Ci spiega questa scelta?
«Il gruppo si è formato con un lavoro lungo mesi, siamo una squadra ampia e composita. Ho deciso di candidarmi con il logo della Lega ben evidente, io sono militante da sempre pur non avendo mai ricoperto incarichi politici o in consigli di amministrazione. La lista si chiama Casciago Cambia, la base civica è forte e predominante, ma ho voluto i loghi dei partiti perché penso non sia giusto prendere in giro la gente. Alcuni partiti negli anni scorsi si sono nascosti dietro le civiche per poi farsi le foto a elezioni finite o mettere la bandierina, come ha fatto cinque fa il Pd: noi i partiti li abbiamo nel logo. Secondo me che fa la differenza è la squadra, l’uomo e la persona. Nei paesi la macro politica deve restare fuori. I nostri programmi e le persone li abbiamo scelti noi e non le segreterie di partito. Con me ci sono persone con esperienze civiche importanti, giovani che hanno voglia di fare, altri che hanno esperienze in amministrazione (Anesa, Chiesa, io, Gaggioni), tutti con esperienze lavorative di qualità, inseriti nelle varie realtà del paese, dalla parrocchia alle associazioni. La qualità è alta, siamo proprio un bel gruppo che si è unito e cementato in queste settimane di campagna elettorale».

Come giudica l’operato dell’amministrazione in carica?
«Io preferisco non criticare, ma proporre. Certo, avrei gestito le cose in maniera diversa. È mancata la condivisione di informazioni, il Comune si è chiuso su se stesso: il Comune deve essere dei cittadini, il sindaco ha l’onore e l’onere di rappresentarli tutti, ma i cittadini devono essere informati bene e sempre. Sono mancate le manutenzioni, è lì da vedere: a volte è meglio fare poco, ma di grande utilità e soprattutto dire alla gente quello che si vuole fare e si fa. Io sono concreto e non mi piace buttare i soldi: i buchi nelle strade, il parco giochi di Casciago, sarebbe bastato poco per sistemarli ma non è stato fatto».

Come vede la Casciago del futuro?
«Casciago deve rivivere, con tutte le sue realtà, le associazioni, la parrocchia, le scuole, le realtà sportive. Deve essere bella da vedere, da vivere, pulita e ordinata. Deve funzionare e non fare più debiti. Spendendo il denaro pubblico finanziando lavori e opere con le entrate correnti: da subito parteciperemo ai bandi, anche da soli. Vorrei più coesione coi territori vicini: Varese è confinante, la rispettiamo e la ammiriamo, ma è importante fare squadra coi territori vicini, coi paesi più piccoli. Casciago, Morosolo, Casarico possono essere attrattive dal punto di vista turistico, sfruttando i suoi meravigliosi angoli, il suo territorio, i suoi sentieri. Ci sono spazi dimenticati, abbandonati: penso alla chiesa di San Giovanni che invece va promossa e utilizzata in molti modi, architettonicamente e culturalmente, ma non solo».

Quali sono i punti chiave del vostro programma?
«Condivisione, da ottenere con tutti i mezzi possibili; sicurezza, per tutti, per i bambini che devono giocare sicuri al parco giochi, sulla strada, nelle proprie case; il sociale, perchè non vogliamo lasciare indietro nessuno; aggregazione e territorio, con particolare attenzione alle manutenzioni e alle associazioni del paese. Piazza Cavour è un esempio di contenzioso che ci troveremo per diversi anni, noi cercheremo di recuperare più risorse possibili per togliere questo debito e svincolare gli immobili pignorati e avere fondi da spendere per altre cose utili. Noi puntiamo su un concetto di sicurezza reale, non con i bidoni blu che non si sa nemmeno esattamente quanto sono costati. Se vincerò, restituirò al Comune i primi sei mesi del mio emolumento per reinvestire quei soldi nel sociale: io non vivo di Comune o di politica».

C’è un sogno che vorrebbe realizzare?
«Sogno vivere in un paese a misura d’uomo, attento a chi è meno fortunato, al territorio, che sfrutti le sue eccellenze a tutti i livelli, agricolo, culturale, umano. La collaborazione coi comuni vicini può essere utile anche ridando vita anche al centro del paese. Vorrei che Casciago aderisse al distretto del commercio per dare ossigeno ai nostri commercianti, e vorrei che fossero valorizzati gli eventi che già esistono, come la festa di Sant’Eusebio o le feste di Morosolo, ma anche proporre iniziative nuove. Il nostro obiettivo è il cambiamento».

LA CHIUSURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE

LOGHI, CANDIDATI E NEWS SULLE ELEZIONI DI CASCIAGO

CASCIAGO CAMBIA LISTA CIVICA MIRKO RETO CANDIDATO SINDACO LEGA, FORZA ITALIA, VIVERE CASCIAGO E MOROSOLO SU FACEBOOK