Nella settimana che precede il voto VareseNews ha voluto intervistare tutti gli sfidanti in lizza per la carica di sindaco di Samarate, ambita da ben cinque aspiranti. Domenico Aiello, il più giovane tra i candidati ed unico, insieme a Fortunato Costantino a correre con una sola lista, è il prescelto di “Alternativa per Samarate”.

Perché ha deciso di candidarsi?

«Ho deciso di candidarmi come Sindaco, nonostante la giovane età perché credo non basti lamentarsi di
quello che non va, ma bisogna impegnarsi in prima persona per cercare di cambiare le cose.
La scorsa tornata elettorale sono stato candidato nella lista degli Arancioni ottenendo un buon risultato
personale, il naturale passo successivo è stato quello di puntare più in alto, quindi ho accettato volentieri
l’invito arrivato dalla mia lista a candidarmi come sindaco.
Vorrei sottolineare che ho inteso in modo impegnato a mantenere dei sani e amicali rapporti con gli altri
candidati, anzi dove già vi erano rapporti di amicizia li ho pubblicamente evidenziati. Io sono convinto che il
governo di una Città si basi anche coinvolgendo gli avversari anche quelli più lontani dal mio pensiero
politico».

Quali sono le priorità del suo programma da attivare nei primi cento giorni?

«Tra le mie priorità da attuare nei primi 100 giorni sicuramente vi saranno questi temi: studiare il passaggio per deliberare la raccolta rifiuti con tariffa puntuale tramite l’utilizzo del sacco tracciato e di altre soluzioni già utilizzate. In questo quadro anche l’adesione alla decisione di altri comuni per chiudere Accam; indire un consiglio comunale per cambiare l’indirizzo politico sulla gestione degli impianti sportivi come beni di pubblica utilità preparando la strada per una futura diretta gestione da parte del comune e per affermare l’utilizzo del territorio di detti beni; avviare uno studio di fattibilità per la creazione del polo unico scolastico, base di partenza per liberare lo stabile di via Dante e di conseguenza la sala Civica, attuale sede dell’ufficio tecnico.
Una partita essenziale per il futuro della Città: nominare un Consiglio di Amministrazione della Fondazione con l’incarico di rendere il bene alla collettività e chiudere la Fondazione Montevecchio; avviare lo studio per il “tempo prolungato scolastico” per integrare cultura, sport e studio delle fasce minorili (scuola dell’obbligo); infine, sostenere con tutte le forze e le intelligenze disponibili l’avvio della casa di Riposo e quello della
Palestra di Via Borsi».

Quale futuro dovrebbe avere secondo lei la tecnostruttura del Parco Primerano a Cascina Costa?

«Per quanto riguarda la struttura di Cascina Costa (Parco Primerano) crediamo che con qualche piccolo
accorgimento possa tornare ad essere fruibile dalle associazioni cittadine così come dai privati.
Gli interventi più urgenti a nostro avviso sono: la sistemazione degli spogliatoi, la creazione corridoio coperto che colleghi spogliatoi e campo e la risoluzione dei problemi di umidità che rendono pericoloso il campo per gli atleti.Per quanto riguarda l’area esterna, essendo stato tra i sostenitori della Wicked Summer Fest mi auguro che
si possa tornare ad organizzare eventi di quella portata per ridare linfa ad una città che dal punto di vista
socio-culturale non offre molto».

Villa Montevecchio: quale destino per la fondazione e quali strategie per la cura dello spazio, del parco e della villa?

«Non abbiamo mai nascosto che ‘Alternativa per Samarate’ è a favore dello scioglimento della Fondazione e
ad un ritorno della gestione diretta da parte dell’Assessorato alla Cultura della Villa Montevecchio.
In questo modo e con l’aiuto delle associazioni cittadine la Villa e il Parco potranno tornare ad essere punto
di riferimento per le attività ricreative e culturali come per esempio, citando il nostro programma, un
‘Festival del Libro’».

Perché votare lei?

«Invito i cittadini Samaratesi a votare me perché sono l’ ‘Alternativa’ non solo nel nome, ma anche di fatto.
Siamo una lista composta al 50% di giovani under 35 e io sono fiero di esserne il rappresentante.
Siamo la vera alternativa al centro destra che ha governato, in maniera discutibile, in questi ultimi nove
anni. Ci differenziamo anche dai civici che con le loro liste non hanno avuto il coraggio di prendere le distanze
dall’esperienza renziana e hanno preferito infilarsi nella confusione di liste e listarelle civiche.
In caso di vittoria cercherò di unire le forze per realizzare le nostre idee, in caso contrario se ci trovassimo
tra i banchi dell’opposizione non avrei atteggiamenti pregiudiziali valutando la bontà delle proposte che di
volta in volta dovranno essere affrontate. Certamente non attenderemo solo le proposte di chi governa ma
saremo motore attivo del cambiamento reale».

 

 

di Nicole Erbetti