Un recente articolo di Varese News analizzava i dati sui candidati della provincia di Varese, mostrando un trend positivo di presenze femminili: lontano ancora dalla parità di genere, ma comunque tra i risultati migliori a livello regionale.

Anche Gorla Minore può essere presa d’esempio in questo senso, in questa tornata elettorale ci saranno due donne in ruoli chiave fra cui scegliere: Fabiana Ermoni, candidata sindaco della lista ‘Progetto per Gorla + Viva’ e Beatrice Bova, nel ruolo di vicesindaco al fianco di Vittorio Landoni per il gruppo di ‘Per una comunità rinovata’.

Ecco cosa ci hanno raccontato della loro visione della politica:

Fabiana Ermoni

Sono lieta di essere in questo trend della provincia di Varese, non perchè sia una strenua sostenitrice del “girls power” tout court o come conflittuale rivendicazione, anzi avendo ben presente anche i discorsi sull’antropologia biblica con le ben distinte definizioni di uomo e di donna alla luce di quello che diceva a questo proposito anche Papa Wojtila nelle sue catechesi e di quello che anche Papa Bergoglio richiama sul ruolo delle donne e degli uomini nelle nostre società, e già in occasione dell’8 marzo avevo detto a tutte le donne che ‘non si fermano mai’ e che lottano per quello in cui credono, come me, che le ringraziavo – e le ringrazio – per il grande contributo che danno ogni giorno alla vita del nostro Paese e del nostro paese, Gorla Minore – Prospiano e Gorla insieme.

E insieme alle donne ringraziavo – e ringrazio – per gli uomini che sanno apprezzarci e che ce lo dimostrano, perchè sanno quanto ciascuna di noi è unica e speciale, e perchè – insieme, noi donne e gli uomini che ci amano, possiamo costruire cose belle e nuove.

Perchè l’energia, la sensibilità e le capacità di noi donne, ci rendono un pilastro della società. Soffriamo, a volte cadiamo, ma abbiamo sempre la forza di ricominciare. E da noi, molto spesso, dipendono altre persone, quindi il coraggio ci è d’obbligo.

Con le elezioni alle porte, mi ero chiesta: cosa serve che faccia a Gorla un sindaco donna? Cosa posso fare per le donne in particolare io che sono una donna? Come donna – penso – far fruttare al meglio e potenziare concretamente sul campo, la nostra vocazione naturale all’ascolto, le capacità di negoziazione, mediazione, di gestire i conflitti e tutelare in particolare chi è più debole. Di questo su tutti i temi del welfare e del sociale, per le fatiche del quotidiano e le famiglie che le affrontano

ogni giorno, c’è molto di queste capacità per vocazione naturale ‘femminili’ – di cui beneficiano anche gli uomini.

Quelle capacità che siamo chiamate a mettere in campo noi donne tutti i giorni appunto, che facciamo fruttare – in pratica – tutti i giorni – nelle nostre famiglie, con i figli – per il nostro futuro e quello delle persone che cresciamo, nei nostri ambienti di lavoro, nell’impegno sociale. Per fare rete, per rafforzarsi e essere efficaci verso ogni diversa fascia d’età e, soprattutto, verso chi è più in difficoltà.

Per questo nel nostro programma, per tutti e per tutte le fasce di età appunto, tra le iniziative specificamente pensate per le donne, abbiamo previsto punti di aggregazione dedicati in cui confrontarci; spazi per attivare corsi formativi e informativi ad hoc; e, in particolare per le mamme – pensiamo ad ampliare i tempi di pre e post scuole, ho pensato a iniziative mirate di prevenzione e maggiore tutela di salute e sicurezza – tra le altre iniziative che proponiamo nel nostro programma, anche con l’app ‘One-1Safe’.”

Beatrice Bova

“Sono entrata in politica all’età di 28 anni, convinta dagli ideali della nascente lista di ‘Per una comunità rinnovata’: mi sono riconosciuta nei valori fondanti e nella visione della politica come un servizio alla collettività. Mi ero appena laureata in architettura e nel gruppo ho trovato persone pronte a valorizzare le mie competenze e la mia professionalità. 25 anni fa ho iniziato come Consigliere comunale, per poi, con l’Amministrazione Migliarino avere l’incarico di Assessore all’Urbanistica, un ruolo che ho mantenuto anche nel mandato di Vittorio Landoni, che mi ha scelto come vicesindaco.
La sua fiducia è stata fondamentale per me: ho partecipato spesso a riunioni come sua delegata, anche perché l’attività amministrativa presentava impegni che si sovrapponevano e quindi rappresentavo Gorla a incontri anche in regione o provincia.
Ecco, posso dire di aver notato in quelle occasioni davvero poche donne nei CdA o ai vertici di imprese o enti di rilievo: qualcosa sta cambiando, ma la società deve fare ancora tanto per arrivare alla parità di genere e tanti uomini, per fortuna non tutti, devono ancora entrare in quest’ottica.
Io non mi sono mai sentita però una quota-rosa e ci tengo a dirlo: la mia presenza non è mai stata un mero ‘numero’, perché sono competente e professionale, oltre ad essere una donna. Non lo dico solo per me, ma per tante donne preparate che ci sono, noi abbiamo una marcia in più ed è giusto che ci siano le stesse opportunità degli uomini di riuscire a ricoprire dei ruoli chiave. C’è una sensibilità e una capacità organizzativa, in noi donne, che dovrebbe essere maggiormente riconosciuta.

Nel mio gruppo, in ‘Per una comunità rinnovata’ devo dire che questo approccio c’è sempre stato: le candidate sono sempre state inserite e anche prima che arrivasse il vincolo per legge, questo perché si cercavano persone con voglia di fare e impegnarsi per il nostro paese. La visione della nostra lista è quello di includere sempre più cittadine e cittadini nella vita pubblica, per una democrazia partecipata, che pensi a tutti.

Come quest’anno: Martina e Paola, le nostre candidate, sono giovanissime, ma sono davvero in gamba e preparate. Anche loro saranno fondamentali nel valorizzare le nostre iniziative pensate alle donne, ad esempio il ‘mese al femminile’ a marzo, che da anni offre alle cittadine visite gratuite e consulenze mediche, oltre a momenti di cultura, che si sommano alla sensibilizzazione sul tema della violenza contro le donne che facciamo. Inoltre vogliamo creare la ‘città dei bambini’ e continueremo ad investire nell’ambito sociale, tutelando le famiglie e, in coordinamento con l’Azienda speciale Medio Olona, lavoreremo per occuparci delle esigenze abitative delle persone fragili, istituendo l’Ufficio casa, per seguire la situazione sociale di chi si rivolgerà all’Amministrazione. Insieme, grazie alle energie dei nuovi arrivati, realizzeremo tutto ciò”.