Gianluca Cavalluzzi, candidato sindaco della lista “Noi, voi, Arcisate”, dopo qualche anni di assenza torna alla vita politica di cui era stato protagonista negli anni dal 1999 al 2009, prima come vicesindaco di Arcisate e poi come assessore in Comunità montana. Lo abbiamo incontrato per raccontarvelo con un ritratto tra pubblico e privato.

La vita

Nato a Luino 49 anni fa, è ad Arcisate da quando aveva due anni: «I miei erano operai, venivano dalla Puglia, i classici migranti arrivati al Nord con la valigia di cartone che con tanti sacrifici e tanto lavoro si sono costruiti una casa e mi hanno fatto studiare».  Liceo classico al Cairoli di Varese, poi la scelta di laurearsi in Scienze politiche con l’idea di fare il giornalista: «Ho collaborato quasi vent’anni con la Prealpina, e intanto ho capito che vivere di quello era una chimera, così ho iniziato a lavorare nell’ambito delle risorse umane per un’agenzia per il lavoro, dove ora sono manager».

Sposato con Stefania ha una figlia, Emma, di 6 anni.

Gli hobby

«Il primo sicuramente mia figlia, la mia passione. Sono impegnato nel volontariato come soccorritore del 118 in Croce Rossa a Varese e sono presidente di Auser Arcisate. E poi sono un podista della domenica, correre da solo mi rilassa».

La politica

«L’impegno civico è sempre stato il mio pallino: ai tempi dell’Uuniversità avevo anche fondato un giornale di facoltà, si intitolava “Lasciatemi pensare”. Mi sono iscritto ad Alleanza nazionale dopo il congresso di Fiuggi, poi nel 1999 mi sono candidato ad Arcisate con il centro destra, una lista di Alleanza nazionale e Forza Italia con Giancarlo Gariboldi. Abbiamo vinto e ho fatto il vicesindaco per cinque anni. Nel 2004 sono stato riconfermato e ho fatto anche l’assessore alla cultura e al turismo in Comunità montana». Nel 2009 nuovamente candidato, Cavalluzzi non era stato eletto: «Una sconfitta bruciante, lì la mia passione è scemata. Poi ho metabolizzato la sconfitta e nel 2014 mi sono riavvicinato alla politica iniziando il percorso con Mariangela Gariboldi e Fabio Zagari che ha portato alla presentazione di questa lista, dove ci sono ben tre ex candidati sindaci della scorsa tornata elettorale: oltre a Zagari anche Alan Breda e Arianna Miotti».

Voglio fare il sindaco

«Voglio fare il sindaco perché penso che Arcisate abbia bisogno di rinnovamento, di un’amministrazione comunale preparata ad affrontare le sfide difficili della società attuale. Arcisate è al centro della Valceresio, passa la ferrovia, deve recuperare il ruolo di “capitale della valle”. Credo che fare il sindaco sia una missione, non un lavoro, e voglio portare vero valore aggiunto al mio paese. Voglio ascolto e dialogo con i cittadini, perché siano loro gli artefici del successo di Arcisate».

Un sogno per Arcisate

«Il mio sogno è che Arcisate sia un paese inclusivo, che pensi molto di più ai propri anziani, soprattutto nelle periferie, dove oggi sono praticamente emarginati. Ma sogno anche un paese che offra prospettive i giovani. Sogno che mia figlia da grande non sia costretta ad andare fuori dal paese per lavorare, che possa trovare qui uno sbocco e soddisfazioni personali e professionali. Sogno una Arcisate dove anche i giovani possano realizzarsi».

La foto

«Ho scelto questa foto che mi rappresenta con ciò che ho di più prezioso nella mia vita, la mia famiglia. Per loro vorrei rendere più bello il mio paese»