Una miscela di volti nuovi e precedenti amministratori, esperienza e novità, competenza e curiosità.

L’ha costruita così la sua squadra Cesare Moia, 65 anni pensionato, ex dirigente di una multinazionale che chiede agli elettori orinesi – poco più di 500 – , il voto per dare seguito ai progetti in cantiere per il piccolo borgo.

«Se sarò eletto sarà il terzo mandato consecutivo e il quinto, da sindaco».

È un amministratore di lungo corso e già nell’intervista video di qualche mese fa ci spiegò l’importanza di fare rete anche con gli altri comuni: rientra ancora questo progetto nel suo programma elettorale?
«Certo, e riguarda tra l’altro uno degli aspetti più affascinanti della vita di chi sceglie di venire ad abitare nel nostro paese o di chi qui ci è nato, cioè il rapporto con la montagna. Assieme ad altri due Comuni, come Castello Cabiaglio e Brinzio uno degli obiettivi è quello di fare sistema per rimettere a nuovo la strada intercomunale boschiva Orino-Castello Cabiaglio-Brinzio. È un percorso meraviglioso, una potenzialità da cogliere».

Si potrebbe pensare che è “solo” un sentiero nel bosco…
«Invece c’è molto di più. Chiedo il voto per il terzo mandato per mettere a regime quello di davvero prezioso che abbiamo: l’ambiente e le nostre tradizioni. Nel programma storia e natura si intrecciano per realizzare un progetto che valorizzi dal punto di vista culturale le nostre tradizioni anche agricole. Lo faremo in collaborazione con l’Università dell’Insubria e diventeremo una piccola capitale delle tradizioni. Poi voglio far vivere la montagna: Gesiola, campo Sportivo, Pian delle Noci, la Rocca, a il Forte voglio che non siano più luoghi sulla carta geografica e nei discorsi, ma posti da vivere. È il nostro futuro».

Cosa intende?

«In paese da qualche anno è stato aperto un B&b di pregio che attira oramai migliaia di persone e che arrivano da tutta Europa e anche da molti paesi lontani. Cercano luoghi come il nostro. E ci hanno trovati perché qui si respira qualcosa di unico. Questo è ciò che abbiamo, ha un valore importante e su questo si può costruire un pezzo rilevante del nostro futuro».

Quali sono i progetti per chi a Orino già ci vive?
«Verrà rifatto l’impianto di pubblica illuminazione, un lavoro da completare perché già in atto. Si punterà sulla messa in sicurezza e controllo del territorio anche tramite l’ampliamento del controllo di vicinato.
 Intendo poi realizzare una sala ricreativa nel centro Padre Pino Moia in collaborazione con le associazioni e rivolta soprattutto agli anziani.
Inoltre, favorire la formazione di una rete di volontari per dare una mano in paese e attivare una consulta di giovani: spetterà a loro raccogliere il testimone».