La campagna elettorale volge ormai al termine, e proprio la serata di venerdì 24 maggio sarà l’ultima occasione per incontrare la cittadinanza, esprimere la propria opinione in merito ai temi politici e cercare di convincere anche i cittadini più scettici in merito all’importanza di dove verrà apposta la X sulla scheda elettorale.

In esclusiva per VareseNews, i tre candidati sindaco di Carnago hanno rilasciato le ultime dichiarazioni nella campagna elettorale, rispondendo ad una intervista di tre domande. Ecco le risposte fornite da Barbara Carabelli, Elena Castiglioni e Dante Castiglioni.

Quali saranno le priorità del vostro programma, da mettere in atto nei primi 100 giorni?

Barbara Carabelli: «La nostra priorità sarà aprire un dialogo con il personale comunale, le Associazioni, gli altri Enti dei paesi limitrofi. Ottimizzare le risorse economiche privilegiando le spese destinate ai servizi per la comunità, sicurezza, decoro urbano e ambientale»

Elena Castiglioni: «Completare Casa della Salute (e il giardino e parcheggio limitrofi), assegnare gli ambulatori e avviare le convenzioni ad hoc con le associazioni sociali; aderire al bando sport di Fondazione Cariplo, che è in chiusura a giugno, invitando tutte le associazioni sportive a partecipare; perfezionare le nuove assunzioni per ufficio tecnico e amministrativo; seguire le manutenzioni dei parchi-gioco; aprire un nuovo canale di comunicazione con i cittadini».

Dante Castiglioni: «Nei primi cento giorni ci sarà una prima fase di presa in carico da parte della nuova amministrazione. Partiremo da subito a dare il nostro inprinting, faremo le prime riunioni con i capiarea e il personale, prenderemo conoscenza dettagliata delle situazioni critiche. Metteremo in atto alcuni progetti: la polizia locale ricomincerà a essere molto più presente sul territorio, ci attiveremo per ridestinare il parcheggio per disabili davanti alla banca Intesa “spostandolo” su piazza Falcone e Borsellino, verificheremo il bando del verde pubblico e la gestione del decoro urbano. Abbiamo presente cosa fare e abbiamo i progetti»

Quali programmi avete in merito alla gestione della Casa della Salute e della Bica?

Barbara Carabelli: «Casa della salute: Un progetto con molte criticità, poco conosciuto nella sua sostanza: sarà necessario conoscere per valutare il progetto, ottimizzandone l’utilizzo, nell’ottica di garantire un congruo rapporto costi e benefici.
Bica: La buona politica deve credere e sostenere la cultura, dunque per la Bica ci attiveremo per aumentarne l’attrattività, divenendo un luogo di eccellenza per la promozione del piacere della lettura e non solo. Definiremo un programma dei corsi da attivare, confrontandoci anche con i fruitori per comprendere i loro orientamenti e definire le attività culturali e ricreative. La Bica deve essere un luogo fruibile e di costante frequentazione per gli alunni di tutti i livelli scolastici, e finalizzeremo un piano d’offerta culturale importante: la biblioteca deve costantemente interagire con la scuola. Rilanceremo attività culturali e ricreative tramite collaborazione con associazioni. Dopo un confronto con i giovani del territorio verificheremo se vi è o meno la necessità da parte loro di adeguare l’orario alle loro esigenze di studio».

Elena Castiglioni: «Sulla Bica invito a guardare il video che abbiamo diffuso qualche giorno fa: passato e presente si intersecano in Bica. Per il futuro sempre più qualità, attenzione al patrimonio librario, proposte di incontri e soprattutto lavoro in rete con le altre biblioteche e gli altri soggetti della cultura locali e regionali. Sulla Casa della Salute il modello di gestione sarà di assegnazione degli ambulatori ai medici di base con attivazione di un servizio di piccola infermeria e prenotazioni; mentre tutte la altre funzioni sociali, di informazione, di prevenzione, saranno coordinate dagli uffici comunali con uno sportello di segretariato sociale cui dedicheremo molta attenzione»

Dante Castiglioni: «La Casa della Salute costituisce un concetto innovativo (la medicina di gruppo) e che rappresenta il futuro della medicina generale, ma realizzato in maniera miope e poco lungimirante. Abbiamo un numero di ambulatori inferiore ai medici di base che spetterebbero a Carnago: servono spazi per implementare il Poliambulatorio altrimenti rimarrà l’ennesima opera destinata a non avere futuro.
BiCa. Migliorare il servizio ottimizzando il contributo del comune. Valuteremo tramite monitoraggio dei fruitori (ovviamente in forma anonima) per verificare ove intervenire per massimizzare l’investimento dell’amministrazione, liberando risorse per altri progetti. Il servizio c’è e ci sarà, ma al comune (e quindi ai cittadini) costerà un po di meno».

Un sogno per Carnago?

Barbara Carabelli: «favorire e realizzare un efficace patto con i cittadini, tramite un rapporto di reciproco rispetto, collaborazione e trasparenza, mettendo la persona al centro dell’operato degli amministratori».

Elena Castiglioni: «Costruire un patto di Comunità con tutti soggetti educativi (scuola, oratorio, comune, associazioni, cittadinanza attiva) che metta in comune le positività e i valori condivisi; che crei dialogo e non divisione, che affronti i temi educativi del presente per guardare al futuro con entusiasmo».

Dante Castiglioni: «Ridare al paese il suo decoro e la sua vivibilità. Ricompattare le associazioni attorno a progetti di gestione e di promozione in maniera tale da far rifiorire quel senso di comunità che da qualche anno si sta lentamente dissolvendo. Promuovere la cultura dell’ambiente e la sua tutela. Lasciare un paese migliore ai nostri figli.»