«È stato strano vedere la lista che ha preso meno voti festeggiare come una vittoria. Ma, dopo il consiglio, forse capiamo perché». Il Partito Democratico non ci sta e attacca duramente gli avversari. Dopo il primo consiglio comunale, nel quale il nuovo sindaco Maurizio Colombo ha indicato il nome Massimo Poliseno come vicepresidente dell’assemblea, sono scoppiate le polemiche a sinistra.
Il segretario dem di Cardano al Campo Massimiliano Zocchi – che sostiene la lista ‘Progetto Cardano‘ di Sergio Biganzoli – non ha usato mezzi termini: «È un inciucio. I voti parlano chiaro: Progetto Cardano ha espresso le proprie scelte di voto e i tre voti sono stati coerenti con queste. Tutti gli altri hanno votato per il presidente (Enrico Reguzzoni, ndr) e il vice (Massimo Poliseno, ndr) scelti dal sindaco». È proprio su quest’ultima nomina che si sono scaldati gli animi. Colombo ha indicato il nome di Poliseno perché è stato «il candidato più votato». Per il PD si tratta di un inciucio: «A noi non interessano le poltrone. Ma siamo rammaricati per le persone che, in buona fede, hanno votato una lista di sinistra come ‘Cardano è’ che adesso fa accordi con la destra di Lega e Fratelli d’Italia. Viene in mente – continuano – quando Bertinotti non fece cadere il governo Dini per non mischiare i voti del suo partito con quelli di AN; a Cardano questi steccati sono stati superati per dei miseri strapuntini».
Quindi l’attacco diretto verso Poliseno (che abbiamo intervistato poche settimane fa): «Sostiene di essere nostro iscritto – hanno detto i direttivi del PD di Cardano – ma precisiamo che non abbiamo mai ricevuto una richiesta di iscrizione da parte sua. Ad aprile 2019 si è iscritto al Partito Democratico di Busto Arsizio, la qual cosa presuppone una sua attività politica a Busto, invece senza nemmeno contattarci hanno aderito alla lista ‘Cardano è’ in contrapposizione a ‘Progetto Cardano’. Noi siamo molto rispettosi dell’eredità politica di sua madre (Laura Prati, ex sindaca di Cardano tragicamente scomparsa nel 2013, ndr), ma stentiamo a credere che avrebbe approvato questo comportamento che manca di rispetto a tutti gli iscritti del nostro circolo. Quando si evita il confronto non si è democratici – concludono – e da noi non c’è posto per il Marchese del Grillo, che diceva ‘Io so’ io, e voi non siete… niente’ per usare un eufenismo».